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Decreto riaperture, cosa manca per l'emissione e l'annuncio della zona gialla

La decisione finale del Governo in arrivo per domani o giovedì. Il Friuli Venezia Giulia tra le aree con minori restrizioni

Domani, o al massimo giovedì, sarà il giorno giusto per convocare il consiglio dei ministri che varerà il decreto sulle riaperture dal 26 aprile. Ripristinando la zona gialla (ma "rafforzata”) e le sue regole in tutto il paese. E dodici regioni, Friuli Venezia Giulia compreso (più le due province autonome di Trento e Bolzano) potrebbero entrare da subito nell'area a minori restrizioni. 

12 regioni verso la zona gialla

Prima ci sarà la riunione con il Comitato Tecnico Scientifico e poi quella con le Regioni. Sono entrambe in programma per oggi e serviranno per preparare il Cdm che metterà la firma sul nuovo decreto legge. Con un calendario per le riaperture dal 26 aprile fino a settembre e lo stato d'emergenza da prorogare fino al 31 luglio – come riporta Today.it –. 

Da risolvere

Sul tavolo ci sono ancora due problemi politici. Uno è il coprifuoco, che la Lega vuole cancellare e sul quale oggi Giorgia Meloni si schiera con una lettera al Corriere della Sera. Un altro sono i criteri per la riapertura dei ristoranti. Che potrebbero essere considerati troppo stringenti. Sul tavolo c'è anche il nodo scuola. Con i governatori che spingono per riaperture differenziate. E alla fine potrebbero spuntarla.

Gli step

Il primo passaggio è la riunione degli esperti del Cts che dovranno esprimere un parere sul pass che servirà per spostarsi tra le regioni di colore diverso, ma anche per accedere ad alcuni eventi, come assistere a spettacoli dal vivo o andare al cinema. Le certezze al momento sono due: la prima è che non sarà pronto per il 26 aprile, dunque da lunedì prossimo ci si sposterà verso le regioni rosse e arancioni con l'autocertificazione e uno dei tre documenti necessari allegato, il certificato vaccinale, quello di avvenuta guarigione o l'esito del tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

Il pass

Il pass per gli spostamenti tra regioni sarà in linea con il Green Pass europeo e potrebbe diventare operativo tra giugno e luglio. L'ipotesi più concreta è utilizzare una app che contenga un Qr code con le informazioni, da esibire a richiesta. L'indiziata numero uno è 'Io', la app della Pubblica amministrazione già utilizzata per il cashback di Stato: è costruita, dicono gli esperti, secondo tutti i canoni europei per quanto riguarda l'identità digitale e il rispetto della privacy, dunque già pronta per l'utilizzo. In ogni caso una decisione definitiva ancora non c'è e al momento non sono escluse neanche le altre due opzioni: rimanere con il certificato cartaceo o utilizzare la tessera sanitaria.

Linee guida

Sul tavolo degli esperti del Cts ci saranno anche le linee guida delle Regioni per le riaperture. Dove c'è il problema della riapertura dei ristoranti in zona arancione e rossa e quella delle palestre e delle piscine. Entrambe le ipotesi rischiano una bocciatura. Mentre il punto più importante adesso è quello dei numeri dell'epidemia. Perché sarà in base ai numeri che le regioni verranno collocate nella zona gialla rafforzata in arriva.

I numeri

L'agenzia di stampa Ansa ha scritto ieri che stando ai dati attuali, sono 11 - Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria e Veneto - oltre alle province di Trento e Bolzano a puntare alla zona gialla, avendo un Rt nel valore inferiore sotto l'1 e un rischio basso o moderato, compatibile con uno 'scenario 1'. In zona arancione sarebbero invece Calabria e Sicilia, mentre Basilicata, Campania e Toscana sono a rischio: hanno un Rt molto vicino a 1 e un'incidenza sopra 200. Niente da fare per Puglia, Sardegna e Valle d'Aosta: hanno ancora numeri da rosso e per loro si parlerà di riaperture non prima di maggio.

Repubblica invece scrive che secondo i dati da lunedì 12 a domenica 18 e anche quelli dei sette giorni precedenti ci sono 100mila casi alla settimana e gli attualmente positivi effettivamente diagnosticati sono oltre 490mila. E questo, secondo le stime degli esperti (ne ha parlato anche Massimo Galli la settimana scorsa) rappresenterebbe solo la metà delle persone effettivamente infette. Questo perché attualmente l'epidemia ha un andamento diverso da Nord a Sud. Nel meridione ci sono Campania e Sicilia che vedono crescere i contagi del 19% e del 15% nell'ultima settimana, passando rispettivamente da da 11.214 a 13.375 e da 7.831 a 9.032. Anche la Calabria cresce a doppia cifra (+19%), mentre la Puglia ha un andamento meno tumultuoso (+4%), la Basilicata è al +10%, la Sardegna al +14% e il Molise, che però ha pochi casi, cresce dell'82%. 

Eppure alcune di queste regioni potrebbero lo stesso arrivare in zona gialla la settimana prossima. La Basilicata è una seria candidata al giallo, così come le province di Trento e Bolzano. Il quotidiano però scrive che sono 12 le Regioni che attualmente ambiscono alla zona gialla. Ovvero: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto.

Il test “lecca-lecca” fai da te per gli spostamenti tra regioni

Per quanto riguarda il pass per gli spostamenti tra regioni si pensa di utilizzare anche un test salivare per diagnosticare la positività al coronavirus. La Stampa racconta oggi che l’attenzione del ministero è caduta su quello molecolare «Salivette», sperimentato all’Università di Padova con una percentuale di attendibilità del 98%. L’altra soluzione potrebbe essere quella dell’antigenico "test lecca-lecca", impiegato in anteprima nel comune di Bollate alle porte del capoluogo lombardo, che secondo i test dell’Università di Milano avrebbe un’affidabilità del 96%, è di facile uso perché basta succhiare una spugnetta all’estremità di un bastoncino, si può fare da soli a casa.
 

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