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Sostegno alla natalità: per la consigliera leghista "sterili polemiche", per le famiglie arcobaleno "maggioranza misogina"

Continuano le reazioni all'odg presentato dai forzisti udinesi Govetto e Berti, con la leghista Lorenza Ioan che critica le dichiarazioni delle dem in consiglio comunale e le famiglie arcobaleno del Fvg che si mettono a disposizione

«Leggendo i  fatti di cronaca recenti mi rendo sempre più conto di quanta strada si debba ancora fare per raggiungere le Pari opportunità tra i generi», commenta la consigliera comunale leghista Lorenza Ioan a seguito delle reazioni delle donne democratiche all'odg a firma Govetto-Berti, che prevede sostegni alle associazioni anti-abortiste di Udine e al lavoro casalingo.

Sostegno alle associazioni pro-vita e al lavoro casalingo

«Sono madre, moglie, donna impegnata politicamente e lavoratrice indipendente e mi sento davvero offesa quando, proprio dalle donne del nostro Consiglio Comunale, arrivano attacchi gratuiti per la posizione, convintamente a tutela della vita, che ho voluto assumere approvando la mozione per promuovere Fondi per la natalità e a sostegno della genitorialità».
La Ioan insiste. «Non serve declinare al femminile le professioni, sventolare bandiere arcobaleno né tantomeno parlare di pari opportunità quando poi, nella realtà, non si perde occasione per sollevare sterili polemiche che pongono l’ideologia prima dei veri valori morali. Questi temi dovrebbero unire tutti universalmente, donne e uomini».

Per la Ioan «è inacettabile anche solo pensare che vita di un bambino non sia un bene prezioso, la famiglia è il fulcro della società, la genitorialità è intoccabile, come lo sono i ruoli genitoriali, di madre e padre. Indubbiamente, preferisco di gran lunga difendere e lottare per i diritti della Donna ad essere realizzata, come madre e come professionista, piuttosto che proporre soluzioni drastiche e lontane da quella che è la mia morale ed etica. Essere madre per me è un orgoglio, qualcosa che da un valore aggiunto al mio ruolo nella società e starò sempre dalla parte di chi promuove iniziative istituzionali a sostegno delle famiglie e della genitorialità», conclude. 

Le famiglie arcobaleno

Chiamate in causa dalle dem, che hanno proposto la loro presenza al tavolo che l'odg di Govetto e Berti vuole istituire sul tema della natalità, si esprimono sulla questione anche le Famiglie Arcobaleno del Fvg, che ritengono "offensivo per tutte le donne". «Siamo disponibili a collaborare, anche se temiamo non ci si possa aspettare da una maggioranza misogina un passo verso l'inclusione di tutte le realtà che compongono le famiglie e verso cui, fino ad ora, questa maggioranza ha invece dato segnali esattamente opposti», fanno sapere attraverso una nota.

«Il calo delle nascite si contrasta con misure di sostegno alle famiglie e alle donne. Non certo dicendo loro, implicitamente e subdolamente, di non abortire. Si contrasta finanziando i consultori e l'educazione alla sessualità e all'affettività improntata alla conoscenza del proprio corpo, degli anticoncezionali e alla libertà di autodeterminazione delle donne. Ci meravigliamo anzi che nessuna donna del centrodestra abbia voluto smarcarsi da questa visione misogina e maschilista di cui la maggioranza che governa il Comune di Udine si è macchiata». Così Famiglie Arcobaleno Fvg, l'associazione di genitori omosessuali, commenta l'ordine del giorno approvato ieri dal Consiglio comunale di Udine a firma di due consiglieri della maggioranza di centrodestra.

Riguardo alla proposta dell'opposizione di chiedere che anche le famiglie arcobaleno partecipino al costituendo tavolo previsto dall'ordine del giorno, l'associazione che raccoglie e promuove i diritti dei genitori omosessuali spiega che «Famiglie Arcobaleno si è sempre dimostrata disponibile e sempre lo sarà a collaborare a una visione non stereotipata della famiglia e dei ruoli genitoriali, di padri e di madri. La pluralità delle famiglie e i diritti dei nostri figli e figlie è infatti nel dna della nostra associazione. Come dimostra l'ultimo odg approvato che riteniamo gravemente offensivo perché subdolamente intende promuovere una cultura antiabortista e di incoraggiamento alla vita a discapito della libertà di scelta delle donne».

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