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Cronaca

"Udine città della vita" e il Comune approva finanziamenti alle associazioni antiabortiste e per il lavoro casalingo

Durante il consiglio comunale di lunedì 8 marzo, giornata internazionale della donna, il consiglio comunale ha approvato - con il voto contrario del Pd - un ordine del giorno per sostenere le varie realtà associative che si occupano di aiuto alla vita, in particolare in seno all'Arcidiocesi udinese

La questione è spinosa, tanto da costringere il Pd in consiglio comunale a votare contro all'ordine del giorno presentato da due consiglieri di Forza Italia, Govetto e Berti. Il tema è il sostegno alla vita, ma per i dem si tratta sostanzialmente di un passo indietro su due fronti: la scelta indipendente sulla maternità e il lavoro casalingo. 

L'odine del giorno presentato da Enrico Berti e Giovani Govetto, infatti, si intitola "Sostegno alle varie realtà associative che si occupano di sostegno e aiuto alla vita (in particolare al CAV, Centro di Aiuto alla Vita, associazione in seno all'Arcidiocesi di Udine, n.d.r.) e istituzione di un Tavolo sulla natalità volto a monitorare e diffondere i dati sulla natalità in riferimento al Comune di Udine e alla ex provincia di Udine al fine di contrastare il preoccupante problema sociale del calo demografico".

Il testo

"Certamente il ruolo del Comune è marginale, ma non del tutto ininfluente su una tematica che coinvolge tutti i cittadini. Infatti in diversi comuni d’Italia sono stati istituiti tavoli di lavoro sulla natalità con lo scopo di raccogliere e pubblicare dati ed individuare gli strumenti più adatti per assistere e sostenere le famiglie che hanno un progetto di genitorialità o che si trovano a vivere una condizione di gravidanza e che, per i motivi sopra elencati, trovano difficoltà nel perseguire la loro decisione o nel portare a termine la gestazione", si legge nell'ordine del giorno. 
"Il problema della denatalità è connesso anche alle scelte amministrative ed economiche del sistema e che colpisce in modo particolare la nostra terra e la nostra realtà comunale. Nel 2019 il saldo tra nuovi nati e deceduti era negativo sia per la regione (– 6.823) che per il Comune di Udine ( – 431). (...) Il desiderio ed obiettivo di noi amministratori udinesi è che la Città di Udine possa essere considerata città della vita e città del futuro".

"Non si può parlare di futuro senza parlare di vita umana, intesa come bene dal valore assoluto da tutelare e proteggere dal concepimento fino alla morte naturale, come indicato dalle vigenti normative. La vita e le politiche sulla natalità devono rappresentare una premessa, una priorità, rispetto alle altre politiche nel rispetto dei principi costituzionale e dell’ordinamento civile vigente.
Il tema riguarda da vicino le famiglie e le donne: due realtà spesso trascurate dalle attenzioni del legislatore, dal sistema lavoro e, in particolare, dalla trascuratezza del prezioso valore fornito dal lavoro casalingo (riconosciuto dall’art. 4, 36 e 37 Cost.) e dal sistema fiscale. Due realtà che possono essere concretamente aiutate e sostenute mediante la tutela e la valorizzazione della vita nascente e in città operano diverse realtà associative e di volontariato sociale che si occupano delle tematiche sopra richiamate. In particolare, a titolo di esempio, il Cav (Centro di Aiuto alla Vita) è presente in città da diversi anni fornendo aiuto e supporto a moltissime donne in stato di gravidanza che incontrano difficoltà nel portare a termine la gestazione
".

La richiesta

L'ordine del giorno si chiude con la richiesta affinché "il Sindaco e la Giunta valutino la possibilità di istituire un Tavolo sulla natalità in sede comunale, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, della società civile, delle realtà associative e di volontariato, a supporto della delega alla Famiglia. Di impegnarsi al reperimento di nuovi finanziamenti e contributi volti a sostenere stabilmente le realtà che si occupano di aiuto e sostegno alla vita, alla maternità e alla genitorialità e al sostegno del lavoro casalingo".

I firmatari

«L’8 marzo a larga maggioranza il Consiglio Comunale di Udine ha approvato questo nostro ordine sulle tematiche legate alla natalità, al contrasto al calo demografico, al sostegno alle famiglie e ai genitori. Il Comune di Udine ha scelto, a larga maggioranza, con il voto favorevole anche di alcune forze dell’opposizione, di mettere al centro la vita nascente e le politiche che favoriscono il contrasto alla denatalità. Riconoscendo l’importanza che la politica ha su questo fronte fondamentale per il futuro della nostra città», ha commentato Govetto.

Udine, per Fontanini è la città della morte

«Udine in passato è stata al centro di vicende che hanno molto interrogato sul valore della vita e dell morte. Per molto tempo si è fatto fatica a parlare degli aspetti (delicati) connessi all’aborto e alla tutela e all‘ incoraggiamento alla vita. Si è fatto fatica a parlare del valore della famiglia e dell’unità familiare. Mi sembra che la delibera di ieri possa rappresentare un passo avanti, forse anche un piccolo punto di rottura rispetto a questi tabù».

Le reazioni

L'ordine del giorno non è stato votato dai consiglieri del Pd, mentre Progetto Innovare ha tolto la scheda. A motivare le loro scelte, le consigliere dem Sara Rosso, Elenora Meloni, Monica Paviotti e Cinzia Del Torre. 
«La tempestività con cui, proprio in occasione della Giornata Internazionale della Donna, il consigliere Govetto ha presentato un ordine del giorno che va nella direzione opposta rispetto alle lotte e le conquiste delle donne, ha del retrivo e anche dell'offensivo», commentano.

«Il calo demografico si combatte con le pari opportunità, servizi per l'infanzia, servizi sociali e di assistenza all'avanguardia, che consentano alle donne di coniugare i tempi per la famiglia con i tempi per il lavoro. Fortunatamente la donna del fogolare domestico è un'immagine sbiadita. Oggi abbiamo donne lavoratrici, mamme single, famiglie arcobaleno, famiglie allargate. E tutte per libera e consapevole scelta», continuano le consigliere dem. «Ricordiamo - soprattutto ai colleghi uomini - che la libertà delle donne passa proprio per l'indipendenza economica: libertà nelle decisioni personali, anche quelle più dolorose, libertà di definire i tempi e i modi di una eventuale procreazione, libertà dalla violenza domestica, libertà di perseguire una carriera. Auspichiamo che il Parlamento italiano si pronunci presto in relazione alla proposta di legge sulla parità salariale e che anche la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia dia finalmente attuazione alla legge 20/2016 istituendola doppia preferenza di genere nelle elezioni regionali». 

Infine, le consigliere dem chiudono con un consiglio al consigliere Govetto. «Meno fiori l'8 marzo, più coerenza e rispetto dei diritti di noi donne. Ed è inaccettabile che nel 2021 proprio a Udine, città dei diritti per eccellenza, si approvino furbesche proposte di sostegno alla vita, cercando di minare quel sacrosanto diritto di scelta sul nostro corpo. Per questo chiederemo che al neo costituendo tavolo partecipino anche i rappresentanti delle Famiglie Arcobaleno e le associazioni che si occupano dei diritti delle donne».

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