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Fontanini: "Famiglia “naturale” significa due esseri umani capaci di generare figli"

Il sindaco di Udine Pietro Fontanini ha espresso il suo parere sulla modifica dello Statuto comunale: "La nostra non è una battaglia ideologica", scrive. "È la battaglia contro l’utero in affitto. E io per essere gender-friendly aggiungo contro il “seme” in affitto"".

Oggi il consiglio comunale di Udine è chiamato a votare il suo nuovo Statuto: un documento che detta le linee in cui si dovrebbe riconoscere tutta la città. Inutile dire che anche questo, purtroppo, è diventato un triste campo di battaglia dove maggioranza e opposizione, ma anche i cittadini, hanno deciso di scontrarsi.

A Udine solo chi è sposato verrà riconosciuto come famiglia

Che fosse più che altro una questione ideologica lo si è capito da subito, da quando cioè ha deciso di parlare a difesa della modifica dell'articolo riguardante la famiglia uno dei consigliere a favore della proposta, ovvero il forzista Govetto. "Non cambierà nulla", ha detto. Riferendosi al fatto che quanti convivono senza essere sposati non devono temere che il Comune di Udine si dimentichi di loro, nonostante il desiderio di aggiungere quella specificazione ("la famiglia è quella società naturale fondata sul matrimonio"). Tutto troppo strano al punto che, vista la gran caciara che si è giustamente sollevata (persino a livello nazionale, con tanto di articoli sui principali quotidiani, richiesta di intervento alla Ministra per le pari opportunità Elena Bonetti e sit-in in programma oggi pomeriggio davanti al Municipio), oggi è intervenuto sui social anche il primo cittadino di Udine Pietro Fontanini. "Non vogliamo farne un battaglia di tipo ideologico", scrive aggiungendo: "Non fa parte del mio modo di pensare, nè del mio modo di operare". Vien da dirsi che dovrebbe istruire i suoi consiglieri prima che rendano evidente il contrario. 

Il post del sindaco

"Il tema della famiglia “naturale” è un tema a noi caro perché in questi ultimi anni è stato messo sotto attacco. Si cerca di introdurre altre interpretazioni di “naturale”. Penso quindi di avere anch’io il diritto di proporre la mia idea", scrive Fontanini sulla sua pagina Facebook. "Famiglia “naturale” significa due esseri umani capaci di generare figli. Che poi ci siano persone che per vari motivi non riescono a realizzare questa loro potenzialità, rimarranno pur sempre una famiglia". Eccola la stoccata. Altroché battaglia ideologica, questo è proprio un cazzotto in faccia alle unioni civili e alle convivenze tra persone dello stesso sesso. Per correre ai ripari dalle - evidentemente aspettate critiche -, il sindaco si premura subito di aggiungere che "La nostra non è una battaglia contro alcuno, non è una battaglia di retroguardia, ma è il desiderio di rompere quello che molte femministe definiscono “un silenzio conformista su qualcosa che ci riguarda da vicino”. È la battaglia contro l’utero in affitto. E io per essere gender-friendly aggiungo contro il “seme” in affitto"". Ma allora lo Statuto deve essere proprio cambiato: prima si parlava solo di matrimonio, ora di figli e persino di "seme in affitto" che riguarda anche coppie eterosessuali che ricorrono alla fecondazione assistita per problematiche fisiche. Insomma, una gran confusione su un tema davvero delicato. 

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Il lungo post del sindaco (o di chi l'ha scritto per lui) termina con un'apertura nei confronti della proposta di modifica avanzata dal consigliere e capogruppo di Prima Udine Enrico Bertossi. "Il consigliere Bertossi propone con il suo emendamento di sostituire “i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” in “i diritti della famiglia come società naturale comunque costituita”. Per me va benissimo. Non cambia l’essenzialità di quello che noi intendiamo tutelare. E cioè il diritto dei bambini e delle bambine ad avere una mamma e un papà e il diritto della donna a non essere sfruttata nel suo corpo e nella sua anima. Per quanto riguarda l’ammissibilità dell’emendamento, a me non piace la politica degli “azzeccagarbugli”. Se l’emendamento serve a raggiungere una più ampia condivisione, ben venga". 

Adesso è tutto più chiaro. Quel che dall'inizio la maggioranza in consiglio comunale voleva fare era condurre l'ennesima battaglia contro le coppie omosessuali, con figli o meno. E anche questa volta il sindaco ha mandato avanti uno dei suoi consiglieri più spavaldi e conservatori, il forzista Govetto, nonostante non sia il padre della modifica proposta, sapendo che sarebbe finito nella fossa dei leoni, salvo poi intervenire per ritrattare e affondare il colpo là dove era indirizzato fin dall'inizio, facendo male però davvero a tante, troppe, persone. 

 

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