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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Le Regioni che vanno verso la zona gialla

Con l'ok alla norma nel consiglio dei ministri di ieri i territori puntano all'uscita dall'area rossa o arancione: tra questi il Fvg. L'ordinanza di Speranza in arrivo domani

Sono 13 le regioni o province autonome che puntano alla zona gialla da lunedì 26 aprile, quando il decreto riaperture approvato ieri dal consiglio dei ministri - ma non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale - farà tornare in vigore l'area a minori restrizioni in Italia e arriverà anche l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza. Tra queste c'è anche il Friuli Venezia Giulia. Le altre regioni invece resteranno in zona arancione o rossa, ma potranno comunque usufruire dei cambi di regole annunciati dall'esecutivo. 

Le 13 regioni verso la zona gialla 

Stando al quadro epidemiologico che si sta delineando in questi giorni, mentre il bollettino del ministero della Salute certifica l'allentamento della pressione sugli ospedali, undici regioni hanno attualmente un indice di contagio Rt al di sotto di uno e un rischio basso o moderato, compatibile con lo "scenario 1". Sono: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria e Veneto. A queste si aggiungono le province autonome di Trento e Bolzano portando in totale a quota 13 i territori che puntano alla zona gialla da lunedì 26 aprile. In zona arancione resterebbero invece Calabria, Sicilia, Basilicata, Campania e Toscana, che hanno un Rt vicino a 1 e un'incidenza sopra 200. Puglia, Sardegna e Valle d'Aosta invece rischiano di restare in zona rossa. 

La campagna vaccinale in Fvg

Nei principali hub vaccinali della regione ieri, mercoledì21 aprile, sono state consegnate 31.590 dosi di Pfizer che saranno utilizzate per il personale socio-sanitario, gli over 80, le persone fragili e i caregiver di questi ultimi under 60. Il nuovo monodose di Johnson&Johnson dovrebbe arrivare oggi in regione con le prime 3.500 unità: entro fine mese dovrebbero toccare quota 8 mila. Come per AstraZeneca, anche per il vaccino Johnson&Johnson è raccomandata la somministrazione soltanto agli over 60.

Come cambiano le regole

Il calendario delle riaperture è fissato fino al 31 luglio, il coprifuoco resta alle 22, le misure saranno riesaminate in base all'andamento della curva epidemiologica e quindi è possibile che alcune delle limitazioni di oggi cadano a maggio. Lo stato d'emergenza è stato prorogato. Nel dettaglio il certificato verde Covid-19 o certificazione verde per spostarsi tra le regioni, disciplinato dall'articolo 10 del decreto riaperture, vale sei mesi ed è rilasciato dalla struttura sanitaria. Anche per chi è guarito dal Covid-19 vale sei mesi: è rilasciato dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero del paziente, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. Per chi ha effettuato il tampone antigenico o molecolare, che vale 48 ore, il "pass" è rilasciato dalle strutture sanitarie pubbliche, private autorizzate e dalle farmacie. 

Dal 26 aprile, in zona gialla, riaprono anche teatri, sale da concerto, cinema, live-club e altri locali o spazi anche all’aperto. Si potrà stare soltanto seduti e i posti devono essere prenotati. È obbligatoria la distanza di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale. Dal 15 giugno invece è consentito lo svolgimento di fiere mentre chi arriva dall'estero deve fare cinque giorni di quarantena se proviene da un paese dell'Unione Europea e 14 se arriva da una nazione extraeuropea. Convegni e congressi tornano dal primo luglio. 

Alle terme, ora consentite solo con certificato medico, si potrà andare liberamente, in zona gialla, dal primo luglio 2021. In quella stessa data sono aperti anche i parchi tematici e di divertimento. Rimangono invece chiuse le sale giochi e le postazioni all’interno dei locali pubblici. E rimangono in vigore alcuni divieti particolarmente stringenti. Come quello di sostare all’esterno dei locali, di consumare cibo o bevande; la consumazione può avvenire soltanto al tavolo. E quindi non sarà consentito, ad esempio, prendere il caffè al banco nei bar. Chi non vuole sedersi potrà, come adesso, portare via e consumare lontano dal locale. Dal primo giugno invece via alle riaperture anche all’interno, al momento solo dalle 5 alle 18.

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