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Martedì, 30 Aprile 2024
Alcol e droga al lavoro / Cividale del Friuli

L’allarme del forzista Novelli: "Crescono l’uso di droga e alcol tra i lavoratori"

"A noi non interessa innescare processi da Santa Inquisizione, ma dobbiamo capire quanto il fenomeno sia diffuso e quali siano le origini di questa deriva"

Cresce il consumo di alcolici, soprattutto durante la pausa pranzo. E sale “in modo allarmante” l’uso di droga di vario tipo, anche tra lavoratori che svolgono mansioni delicate, rischiose per sé e per gli altri, come autisti, carrellisti e operatori che utilizzano escavatori, muletti e altri mezzi potenzialmente pericolosi. Si accende una spia rossa per il mondo del lavoro in Friuli Venezia Giulia. A preoccupare sono i dati diffusi da una importante società che si occupa di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

A diffonderlo è Roberto Novelli, consigliere regionale di Forza Italia e presidente della VI commissione che si occupa di formazione in Consiglio regionale. Il politico annuncia la presentazione di una mozione per “valutare e approfondire quanto emerso nel corso di un servizio trasmesso dal telegiornale regionale del servizio pubblico. Dei 3500 lavoratori obbligati agli accertamenti per alcol e droghe di aziende dei settori manifatturiero, servizi ed edilizia, in 147 sono risultati positivi alle droghe nel 2023, per lo più cannabinoidi e oppioidi.  L'anno prima erano 119, quest'anno sono già 45 da gennaio a oggi. Secondo quanto riferito, sono allarmanti gli ultimi risultati e, allargando il compasso, si riscontra una crescita impetuosa successiva al periodo del Covid”.

Ancora Novelli: “A noi non interessa innescare processi da Santa Inquisizione, ma dobbiamo capire quanto il fenomeno sia diffuso e quali siano le origini di questa deriva. Non sottovalutiamo gli aspetti psicologici legati alle restrizioni e alle proibizioni del Covid, ma sono passati ormai diversi anni e dobbiamo trovare soluzioni per il bene di tutti. Torna prepotentemente alla ribalta la necessità di trasmettere messaggi di prevenzione e responsabilizzazione, soprattutto nei confronti dei giovani, anche in rapporto alla possibilità che perdano il posto di lavoro per l’assunzione di sostanze stupefacenti. Serve un fronte compatto affinché siano chiari i rischi sia in termini di salute e sicurezza propria e altrui che di ripercussioni gravi sotto il profilo professionale. La droga fa male e dobbiamo chiarirlo in modo inequivocabile, allontanando le sirene di una certa parte politica sulla liberalizzazione delle droghe cosiddette leggere”.

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