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Cronaca

Isole ecologiche: per la Giunta il servizio funziona, per l'opposizione è un imbarazzante dietrofront

Il Comune di Udine pronto a ritirare oltre 3400 bidoncini per far spazio alle isole ecologiche: l'opposizione attacca il dietrofront della giunta

L'introduzione del porta a porta ha, come noto, creato diverse polemiche in città costringendo l'amministrazione comunale a modificare il piano iniziale inserendo delle isole ecologiche al posto dei bidoncini, in alcune aree densamente popolose della città. Questo cambio di rotta ha inevitabilmente riacceso la polemica, con l'opposizione pronta a puntare il dito sulle scelte di Fontanini.

"Come successo per le mense scolastiche anche sui cassonetti e il loro controllo al posto dei bidoncini il sindaco scopre che quanto gli era stato puntualmente detto in consiglio comunale dalle opposizioni corrisponde a verità. L’unica differenza è che per il servizio mensa ci ha messo nove mesi grazie all’intervento della magistratura mentre per il fallimentare servizio porta a porta da lui voluto ci ha messo praticamente tre anni", ha commentato il capogruppo di Prima Udine Enrico Bertossi, aggiungendo che lo stesso sindaco "per puri fini elettorali, non certo per convinzione, inizia una clamorosa retromarcia naturalmente a spese dei cittadini".

Non si tira indietro dalla discussione nemmeno Vincenzo Martines, segretario cittadino del Pd. "Sono anni che l’opposizione dice al sindaco che il porta a porta spiattellato, senza un minimo di analisi, in tutti i quartieri della città, senza criterio, portando i bidoncini nelle case degli udinesi, ovunque, come fossimo a Campoformido (rispettosamente parlando) non era un metodo adeguato. Quante volte, modestamente, ho ribadito che per i condomini ci volevano le isole ecologiche con i cassonetti. E l’abbiamo detto in consiglio comunale (con voto unanime pure della maggioranza, udite, udite) lo dicevano gli amministratori di condominio che si sono presi da Fontanini dei faziosi e criticoni incalliti".

Dello stesso avviso anche Federico Pirone, di Progetto Innovare. "Queste retromarce confermano faciloneria e approssimazione, confermano l’assenza di qualsiasi disegno strategico sia in chi governa la città sia in chi governa la Net. Attenzione, però, perché queste retromarce non sono indolori ma avvengono sulla pelle dei cittadini che stanno pagando di tasca propria questo modo di governare Udine", tuona.

isola ecologica via podgora-2

La posizione della giunta

Dal canto suo la giunta Fontanini rimane ferma sulla convinzione di fare il meglio per la città. Il consigliere forzista Giovanni Govetto dichiara che ciò che sta succedendo era “tutto previsto, nessuna novità, né marcia indietro”, rivendicando "la scelta con piena convinzione".

Silvana Olivotto, assessore comunale all’ambiente, nel ricordare che “che abbiamo optato per un’offerta complementare e migliorativa alla raccolta del casa per casa spinto. Abbiamo accolto alcune richieste degli amministratori di condominio anche in considerazione di implicazioni legate al decoro urbano. La raccolta differenziata che stiamo adottando è l’unica soluzione per rispettare l’ambiente, restituendo anche nuove opportunità di utilizzo alla carta, alla plastica, al vetro e a tutte le materie riciclabili, anche grazie alla condotta virtuosa e responsabile dei cittadini udinesi”.

via podgora-2

Botta e risposta

Giovanni Govetto, presidente della Commissione Ambiente, aggiunge: “Il passo indietro evocato è, in realtà, un abbaglio imbarazzante della minoranza: la soluzione delle piazzole ecologiche era già previsto con un ordine del giorno a doppia firma Govetto – Venanzi nel dicembre 2019. Era tutto già previsto, inutile e anche vagamente patetico fingere di essere sorpresi. Era noto a tutti, sin dall’inizio, che le criticità dei grandi condomini sarebbero state risolte in questo modo”. Chiudono Olivotto e Govetto: “Stupefacente la polemica legata ai costi dell’operazione. Due puntualizzazioni sono doverose. La prima: la realizzazione delle cinque piazzole ecologiche implicherà una spesa complessiva inferiore ai 10mila euro. La seconda: nessun onere ulteriore visto che i bidoncini stessi vengono riutilizzati”. 

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