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S'infiamma la polemica regionale sui vaccini e sul green pass nelle mense aziendali

Botta e risposta tra Fiom Cgil Udine e Confindustria Udine

A seguito delle parole pronunciate in un un’intervista rilasciata a un’emittente locale, da parte della presidente di Confindustria Udine, oggi si è scatenata una bagarre con un botta e risposta tra la Fiom Cgil Udine e l'associazione rappresentata da Anna Mareschi Danieli.

Antefatto

La presidente di Confindustria Udine, in un'intervista televisiva, ha definito sovversiva quella parte di popolazione che, per ragioni personali o di salute, non abbia ancora iniziato il percorso di vaccinazione, sostenendo anche che chi non ha il green pass mina la continuità produttiva. A fronte di queste dichiarazioni, la Fiom Cgil Udine ha rilasciato un comunicato per chiarire la loro posizione in merito.

I sindacati

Cgil  e Fiom, sia a livello nazionale che locale, hanno più volte ribadito il proprio sostegno alla campagna vaccinale. Inoltre Maurizio Marcon, David Bassi e Sandra Fabri hanno affermato: "quanto fondamentale sia il suo successo per uscire da questa pandemia, disastrosa in termini di vittime, malati e anche per il suo impatto sul suo tessuto economico e occupazionale". Ma hanno aggiunto: "riteniamo pretestuose e fuorvianti le affermazioni della presidente. In questo Paese vige infatti il diritto alla libera scelta sulla vaccinazione, previsto dalla Costituzione. Ricordiamo inoltre a Confindustria Udine che la continuità produttiva è stata garantita da quei protocolli sulla sicurezza che sono stati sottoscritti a livello nazionale e in tutti i luoghi di lavoro, frutto della mobilitazione dei lavoratori, che nel 2020 hanno dovuto anche scioperare per chiedere di lavorare in condizioni di sicurezza".

I sindacati sottolineano l’esigenza prioritaria, in questa fase, di mettere in campo ogni impegno possibile per rafforzare la campagna di informazione sull’importanza delle vaccinazioni, con un fermo e univoco impegno di imprese, Governo e parti sociali. "Preoccupa però l’immobilismo di un Governo che non è in grado al momento di prendere una decisione chiara e netta in materia di obbligo vaccinale, scaricando sulle aziende e sulle parti sociali la responsabilità di decisioni che a loro non competono, dal momento che solo un intervento di legge, Costituzione alla mano, può prevedere l’obbligo vaccinale. Se il Governo non vuole prendersi le proprie responsabilità, la conseguenza sarà, purtroppo, che si arrivi ad una situazione incontrollabile, causa di tensioni non solo tra le aziende e i sindacati, ma tra gli stessi lavoratori". E conclude la nota: "bisognerebbe porre fine a sterili diatribe e a fughe in avanti da parte delle forze imprenditoriali e delle imprese, le cui scelte unilaterali hanno l’unico effetto di creare tensioni, divisioni e discriminazioni tra i lavoratori".

La risposta della presidente 

Anna Mareschi Danieli ha precisato le proprie dichiarazioni contestare da Fiom - Cgil  Udine, con una nota di oggi pomeriggio: "Le aziende sono pro vaccinazione e pro green pass fin dall’ingresso nelle stesse e non solo in mensa. Ad oggi però l’obbligo di presentazione del green pass per l’ingresso nelle mense aziendali è definito esclusivamente da una FAQ che seppur emessa da Palazzo Chigi, non è una norma". E ha sottolineato: "È quindi necessario che il governo faccia chiarezza al più presto, definendo in modo chiaro e inequivocabile le regole da seguire con carattere normativo vincolante. Questo per evitare che un’azienda, o il gestore della mensa della stessa a cui è demandato il controllo, che applica alla lettera la FAQ si ritrovasse nella situazione di subire una contestazione (con diritto) da parte di quei collaboratori che hanno deciso deliberatamente, per motivi diversi da quelli di salute, di non sottoporsi alla vaccinazione, cosa che andrebbe a minare la continuità produttiva della stessa". La presidente ha anche ribadito: "Per contestazione con diritto intendo che, come ho già avuto modo di specificare, il lavoro è un diritto (costituzionale) e un dovere (civilistico) e come tale non può subordinarsi ad un previo obbligo di esibizione di un pass per una vaccinazione non obbligatoria. E quindi torniamo sempre allo stesso punto: l’obbligo del lavoratore di esibire la certificazione verde può sorgere solo a seguito di una espressa previsione legislativa. In ogni caso ribadisco che le aziende e quindi le mense delle stesse sono luoghi sicuri anche grazie ai protocolli anti-Covid che Confindustria Udine ha costruito con i sindacati provinciali. E questo è stato verificato".

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