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Lunedì, 29 Aprile 2024
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"Stiamo vivendo il punto di non ritorno per definire un nuovo progetto di società"

Forti le parole dell'assessore regionale alla Sanità Riccardo Riccardi durante un convegno

Le attuali condizioni ambientali e climatiche sono  - o dovrebbero essere - sotto gli occhi di tutti. Da questo pensiero è nata la riflessione dell'assessore alla Salute e politiche sociali del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi rispetto alla salute collettiva. "Viviamo una stagione in cui la vicenda vera da affrontare è legata alla necessità di mettere insieme la sanità e il sociale. Siamo tutti consapevoli di essere ormai arrivati a un punto di non ritorno, in una fase con risicati spazi di manovra. Per il bene della comunità e delle generazioni che verranno dopo di noi dobbiamo agire, e farlo subito, per definire un nuovo progetto di società", ha dichiarato durante il convegno "Salute, ecologia, lavoro. In ascolto e dialogo per il bene comune" promosso in occasione della Tredicesima settimana sociale 2023, con un focus su "Visione, urgenze e scelte per i servizi sanitari territoriali".

Le sfide

Riccardi si è soffermato a lungo su molti temi che, secondo lui, rappresentano le sfide da affrontare necessariamente nel campo della salute. "La nostra Regione è in 18esima posizione, in Italia, in termini di natalità, ed è la seconda in termini di anzianità. Dobbiamo guardare in faccia la realtà per quello che è, e affrontarla con grande serietà, responsabilità e coesione, anche tra forze politiche e le forze sindacali". In Friuli Venezia Giulia, in 10 anni, la natalità è calata del 30% circa. Si è passati dai 10mila nati del 2012 a una previsione, per fine 2023, che chiude su 7300 nuovi nati. "Ciononostante oggi abbiamo gli stessi punti nascita e gli stessi posti letto nelle strutture per non autosufficienti. Dobbiamo cambiare subito il modello: i dati parlano chiaro. Non abbiamo il tempo, né la forza o la volontà di capire di chi è la colpa di questa situazione, perché le energie sono veramente poche e vanno messe a sistema, unite", ha rimarcato l'assessore. L'altro grande tema, ha continuato poi Riccardi, "è la 'gigantesca' la domanda di salute: noi siamo ancora tra le 6-7 Regioni italiane che garantiscono i livelli standard di assistenza, al di là delle tante difficoltà, ma se non mettiamo mano subito al sistema, il sistema non reggerà e i nostri livelli di performance saranno destinati a scendere sotto quella soglia", ha continuato.

"Abbiamo davanti a noi anni difficili che ci richiedono la urgente necessità di allungare la domanda di catena della risposta di salute e la necessità di renderla appropriata; questo ci impone di avere il coraggio di fare le scelte improcrastinabili, utilizzando tutti gli strumenti e le energie che abbiamo a disposizione. Ricordo che abbiamo il dovere, sancito dalla costituzione, di garantire la cura gratuita e universale a tutti: dobbiamo farlo con quanto disponiamo oggi, ovvero le nostre strutture, le aziende, il privato accreditato, il privato sociale, il terzo settore, la cooperazione sociale, nell'interesse pubblico. La sussidiarietà e la co-progettazione, unite a uno sforzo comune e a scelte coraggiose, potranno portarci fuori da questo momento", ha concluso Riccardi.

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