"Riorganizziamo e modernizziamo il servizio di leva obbligatoria"

Si fa un gran parlare, ultimamente, di quali potrebbero essere le soluzioni per arginare fenomeni come delinquenza giovanile, dilagare delle cosiddette baby gang e via dicendo. Di ieri la dichiarazione del presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, che ripropone un leitmotiv che ultimamente si sente spesso, ovvero quello del ripristino della leva obbligatoria. "C'era un passaggio di consegne che avveniva in passato, quando i giovani entravano nel servizio di leva e diventavano alpini, raccogliendo in tal modo quel senso di comunità, dovere e solidarietà che li avrebbe accompagnati per tutta la vita. Basta guardare al passato con nostalgia, poniamoci invece una domanda senza retorica: se quel servizio funzionava, perché non riorganizzarlo, ammodernato ma ridandogli quella finalità di un tempo che era la fratellanza e che andiamo perdendo. Perché la leva non serve solo ad aiutare gli altri, ma a formare i nostri stessi giovani, facendoli diventare più consapevoli, più responsabili, più critici, più liberi". È quanto ha avuto modo di dire Zanin in occasione della cerimonia per i 60 anni dalla costituzione del Gruppo alpini di Castions di Strada, intitolato alla medaglia d'argento al valor militare Innocente Stroppolo. Il presidente della sezione Ana di Udine, Dante Soravito de Feanceschi, riallacciandosi al discorso di Zanin, ha menzionato anche "l'importanza dei campi scuola attraverso i quali gli alpini formano i ragazzi affinché, sotto la loro guida, possano essere i nuovi portavalori, possano sostituire il nostro operato con il loro, magari sotto altre forme ma sempre dedicandosi al volontariato e alla protezione civile. Mettersi al servizio della comunità senza attestati o riconoscimenti se non un semplice grazie è alla base dell'essere delle penne nere, perché abbiamo imparato che il dare è meglio che il ricevere".