rotate-mobile
mozione

Fine vita: il consiglio comunale di Udine approva la mozione mentre la minoranza abbandona l'aula

I fatti durante l'ultimo consiglio comunale quando intorno alle 23.30, sono state presentate le diverse mozioni tra cui quella sul "fine vita"

Nel momento in cui la mozione sul fine vita è stata presentata in consiglio comunale, tutti i consiglieri e le consigliere di minoranza avevano ormai abbandonato l'aula. Vero che quello di lunedì 23 ottobre è stato uno dei consigli più lunghi che si ricordi, terminato alle 23.30, ma è stato evidente come l'assenza sia stata una conseguenza non solo dettata dalla stanchezza, ma anche di scelta politica. A presentare la mozione ("Fine vita: le istituzioni si impegnino a garantire che ogni persona sia libera di scegliere senza condizionamenti esterni", il titolo) è stato il capogruppo del Partito democratico Iacopo Cainero che per motivi di salute ha delegato il compito di parlarne in consiglio al collega di partito Carlo Giacomello. "L'oggetto è importante, dietro questa mozione c'è molto lavoro e ora che c'è uno spiraglio", ha esordito. "Siamo a Udine e non è banale che questa mozione passi nella nostra città, peccato che non ci sia l'opposizione". Il riferimento è, ovviamente, al caso Englaro. "Ha fatto storia", ha infatti sottolineato Giacomello. "Il fatto che si arrivi, dopo 14 anni, con una mozione votata da solo una parte politica e nemmeno presa in considerazione dagli altri, fa male", ha proseguito. 

La discussione

A ricordare le battaglie spese sul tema, è stato anche il consigliere Alessandro Colautti, citando l'ormai famoso episodio risalente al 2018 quando, durante la campagna elettorale, l'allora candidato sindaco Pietro Fontanini dichiarò che Udine sarebbe stata ricordata come "città della morte". Dopo di lui hanno preso parola anche i consiglieri Vigna, Di Lenardo, Ferrari e l'assessora Dazzan, che ha voluto esprimere la sua indicazione di voto come Spazio Udine. "Tutelare e ampliare i diritti civili e colmare vuoti normativi che, di fatto, negano il riconoscimento e dgli stessi a tutte le perone è un dovere di chi governa, un dovere imposto dalla nostra Costituzione", ha affermato. "Su questi temi reali, che sono alla base del benessere della comunità, Spazio Udine non si ritrarrà mai dal prendere posizioni decise e doverose", ha concluso. 

La mozione

"Un importante passo avanti nella direzione di riconoscere un percorso dignitoso e definito a chi intende avvalersi del fine vita medicalmente assistito", hanno dichiarato il capogruppo e la vicecapogruppo Pd nel Consiglio comunale di Udine, Iacopo Cainero e Margherita Susanna, dopo che l'assemblea riunita a Palazzo D'Aronco ha approvato con i voti della maggioranza la mozione che chiede al Consiglio regionale di legiferare sul fine vita medicalmente assistito, come richiesto anche dalle 8266 firme depositate a sostegno della proposta di legge regionale di iniziativa popolare sull’aiuto al suicidio assistito. "Abbiamo lavorato per dare dignità e percorsi certi - ribadisce Cainero - a chi intende accedere all’istituto già riconosciuto dalla Corte Costituzionale. Siamo soddisfatti di questo risultato che si aggiunge alle mozioni già approvate in altri comuni della Regione, anche di centro destra come Cormons e Gorizia", mentre Susanna esprime "rammarico per l’assenza dalla discussione di tutta la minoranza", spiegando che "diverse adesioni erano state preannunciate da parte della minoranza che tuttavia ha ritenuto di abbandonare i lavori in consiglio, intendendo far cadere il numero legale, fatto che non si è verificato. Spiace che la minoranza abbia perso l’occasione anche solo di confrontare i diversi punti di vista e provare a far sintesi su un tema tanto importante".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fine vita: il consiglio comunale di Udine approva la mozione mentre la minoranza abbandona l'aula

UdineToday è in caricamento