Autovelox, cambiano le regole: meno introiti per il Comune di Udine
Nel 2023 sono entrati nelle casse amministrazione cittadina 2 milioni e mezzo di euro. Con il nuovo decreto sul Codice della strada gli introiti potrebbero diminuire
Vera o falsa che sia la tesi del ministro dei Trasporti Matteo Salvini che afferma che "gli autovelox sono usati dai Comuni per fare cassa", le regole che andranno a modificare il codice della strada potrebbero influire sulle entrate delle amministrazioni comunali. Anche quella del Comune di Udine che, nel 2023, ha incassato 2 milioni e 200 mila euro, secondo una elaborazione dei dati Siope, Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici. Salvini ha dichiarato ai microfoni del Gr1 qualche settimana fa: "Stiamo lavorando al nuovo Codice della strada per ridurre morti e feriti. Gli autovelox dovranno essere omologati a livello nazionale e i sindaci dovranno spiegare perché li mettono e dove e con quale motivazione".
Le nuove regole
Nel decreto in approvazione sono previsti limiti all'utilizzo degli autovelox: non potranno essere usati nelle zone 30, nei centri storici e neppure nelle strade extraurbane dove ci sia un limite di velocità inferire ai 90 chilometri all’ora. In più, l'installazione da parte delle amministrazioni comunali non potrà essere fatta in autonomia. Si dovrà chiedere il via libera alla Prefettura. Infine, all’interno delle zone a traffico limitato, chi verrà multato più volte, pagherà solo una multa. Anche i trasgressori scoperti con i velobox (i manufatti arancioni fissi sulle strade) pagheranno solo una multa, quella più salata.
La situazione
Gli introiti derivati dalle multe per eccesso di velocità pesano in media per il 40 per cento delle cifre che entrano nelle casse comunali. Ma bisogna sottolineare che questi soldi hanno un vincolo di spesa: possono essere utilizzarli solo per sistemare le strade, migliorare la segnaletica o acquistare strumentazioni per le polizie locali.
