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Attualità Castions di Strada

Il calvario del locale aperto un anno fa: prima discoteca, poi locale serale, ora solo asporto

L'imprenditore Massimo Schiff ha inaugurato il Macaia Club a ottobre 2019: a febbraio ha dovuto chiudere una prima volta, a ottobre 2020 ha riaperto come locale serale perché le discoteche non sono consentite e dopo una settimana è uscito il decreto che obbliga alla chiusura dopo le 18. Il titolare: "sono pieno di rabbia"

L'emergenza lavorativa seguita a quella sanitaria ha colpito, in questi mesi, in maniera molto diversa i settori professionali. Chi ha deciso, infatti, di intraprendere un'avventura imprenditoriale nel campo dei locali serali si trova ad esempio in grossa difficoltà. Se poi l'avventura è cominciata poco prima che scoppiasse l'emergenza, senza nemmeno avere il tempo di svilupparsi, allora le difficoltà diventano praticamente insormontabili.

La storia

È il caso di Massimo Schiff, che ci ha raccontato la situazione che sta vivendo da ormai un anno, quando ha deciso di rilevare la discoteca Macaia di Castions di Strada

«A ottobre 2019 ho preso in gestione la discoteca Macaia Club di Castions di strada e come tutti quanti sappiamo il 23 febbraio 2020 ci hanno imposto la chiusura causa COVID-19». Una prima doccia fredda, che ha colpito tutti. «Ho aspettato e mi sono sobbarcato gli investimenti fatti per aprire la discoteca stessa ma in 4 mesi di apertura non è che hai le spalle coperte, anzi», ci racconta amareggiato.

Reinventarsi non basta

«Vista la persistenza contro le discoteche, avendo lo spazio per poterlo fare e aspettando di poter riaprire, mi sono reinventato facendo altri investimenti e aprendo un bar con cucina: ho inaugurato il 17 ottobre... da lì a una settimana il nuovo Dcpm ha previsto la chiusura della ristorazione e dei bar dalle ore 18: il nuovo progetto vedeva l’apertura serale così mi sono visto costretto di nuovo a tener chiuso», ci confida non senza un pizzico di rabbia. 
«Io sono solo uno dei tanti che soffre e che si trova in questa situazione, ma a differenza di chi ha un passato con un fatturato e ha ricevuto degli aiuti più o meno importanti, per le neo società il governo non ha pensato a nulla! Ora ho cercato di reimpostare tenendo aperto il sabato e la domenica fino alle 18 e poi sto cercando di fare l’asporto e la consegna presso il locale, ma non avendo uno storico e non essendo conosciuto il tutto risulta ancora più difficile».

Tra rabbia e paura

«Non so quanto riuscirò a far fronte a questa situazione: la rabbia che ho dentro è perché se non ci riuscirò, non mi resteranno che i debiti di attività a cui lo stato ha spezzato le ali sulla partenza», conclude Schiff.

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