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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Iggy Pop trasmette e consiglia una canzone in carnico sulla sua radio

Il brano Nijò, singolo che anticipa l'uscita del primo album del friulano Massimo Silverio, è stato trasmesso e consigliato durante la trasmissione radiofonica Slow Sunday della Bbc condotta dall'artista statunitense

Chissà se esiste un proverbio carnico per mutuare il più classico "Nemo propheta in patria". Se ci fosse calzerebbe a pennello per raccontare questa piccola (grande) storia il cui protagonista è il delicato musicista Massimo Silverio, 32enne nato e cresciuto a Cercivento. A fine novembre uscirà il suo primo album, prima di questo "solo" due Ep che hanno avuto il merito di svelare la sua arte dove il canto popolare si fa abbracciare dalla musica contemporanea, senza strappi, senza costrizioni. La storia potrebbe continuare come quella di tante e tanti bravi musicisti della nostra regione, che nel e dal fascino della nostra terra rimangono intrappolati e dal quale non riescono a emergere, e invece. Invece a Massimo capita una cosa. Anzi, non "capita", perché significherebbe che è dettata dal caso e non dall'effettivo merito. Massimo, dopo aver registrato il suo album "Hrudja" (prodotto da Manuel Volpe - Rhabdomantic Orchestra - con la partecipazione di Nicholas Remondino (Lamie, Stefano Battaglia, Vieri Cervelli Montel) che sarà pubblicato da Okum Produzioni) lo ha fatto arrivare alla redazione di Slow Sunday, la trasmissione radiofonica della Bbc curata da Iggy Pop. Sì, quello di The Passenger. Sì, Iggy Pop icona mondiale della musica, che con i suoi Stooges ha segnato la storia del punk. Quello stesso Iggy Pop che deve il suo istinto musicale alla conoscenza di mostri sacri come Jim Morrison e David Bowie si è preso la briga di ascoltare il disco inviato dall'ufficio stampa di Silverio, evidentemente apprezzandolo a tal punto da consigliarne l'ascolto anche agli ascoltatori della sua trasmissione. 

Il reel Instagram della trasmissione radiofonica

Sentire quell'inconfondibile voce, graffiante e profonda, che parla di Massimo Silverio, della sua canzone, ma anche della lingua che usa per cantare, il friulano nella sua variante carnica, ha un qualcosa di mistico. Ma è successo per davvero. "È incredibile. Da una parte mi sto rapportando con la difficoltà di uscire dal Friuli, perché la mia volontà è sempre stata quella di dare un respiro globale alla mia musica. Dall'altra succede una cosa così". Massimo Silverio sembra una nuvola. Le sue parole sono morbide e paiono muoversi con la stessa impercettibile velocità delle nubi nel cielo. E così accade anche nei suoi brani. "In Friuli è difficile emergere, perché forse mancano le figure che possono aiutare i tanti bravi musicisti che ci sono a produrre la loro arte e a diffonderla nel modo giusto". Ma Silverio non usa acredine nel tono, anzi. "Vivo a Udine da cinque anni, per avere più contatti con altri musicisti, perché in Carnia no si cumbine". Eppure la Carnia è il centro e il cuore di tutto. 

Nijò significa nessun luogo

Nijò è il nome del singolo che anticipa l'album e che è già uscito sulle piattaforme. "È una parola che sentivo dire da mio nonno ogni volta che gli chiedevo: “Dulà vastu, nôno?” E lui mi rispondeva “in Nijò”, racconta. "Una lingua si perde quando nessuno più la parla, ma una lingua minoritaria è come una seconda pelle. Le sue sfumature etimologiche e geografiche, le sua particolarità irripetibili, sono come una leggera crosta che scompare senza troppa evidenza oppure diventa cicatrice che è “altro”, simbolo di memoria certo, ma troppo spesso priva di ricordi". E, per questo, il carnico diventa naturalmente la lingua che Massimo usa per scrivere le sue canzoni.

Massimo Silverio -  foto di Riccardo Carpanese

"Tanti anni fa mio padre ha salvato e sviluppato alcuni negativi trovati nel nostro paese, riversando su carta una serie di ritratti di persone di Cercivento, vissute a inizio del '900 che sono i nostri diretti avi, persone che hanno vissuto al tempo di mio nonno. Sentivo qualcosa. Durante gli anni le ho sfogliate, guardate a fondo, mi ci sono perso e più tardi ho scritto Nijò usando la lingua di quei volti chiedendomi dove andasse a finire ogni nostro gesto, sentimento, lascito, essere e trovando risposta in un luogo che non c’è", spiega. "Mi è stato detto che "in Nijò" possiede al contempo un doppio significato: "in nessun luogo ma allo stesso tempo ovunque”. Abbiamo girato un video in memoria di quei volti, inserendoli in contesti del mio paese che non esistono più ma in cui probabilmente la loro essenza abita ancora. Nel presente. In Nijò". Facile intuire perché anche uno come Iggy Pop sia rimasto affascinato da tutto ciò.

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