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Dpcm: le nuove regole in vigore fino al 6 aprile e l'ordinanza in arrivo

Il decreto ministeriale del nuovo governo conterrà norme su spostamenti, seconde case, bar, ristoranti, palestre e piscine. Attesi il monitoraggio dell'Iss nel Report #41 e le decisioni di Speranza sui colori assegnati alle Regioni

l nuovo Dpcm del governo Draghi avrà validità dal 6 marzo fino al 6 aprile, ovvero fino a dopo Pasqua come ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza in Parlamento. Cosa prevede il decreto ministeriale del governo Draghi che sostituirà quello in scadenza il 5 marzo? Per una definizione dei dettagli dei contenuti del Dpcm si attendono i dati del monitoraggio settimanale del venerdì nel report #41 dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero mentre la crescita dei positivi ci avvicina al lockdown. 

Il nuovo Dpcm di Draghi

Intanto il bollettino della Protezione Civile dice che l'epidemia di coronavirus non si ferma: i positivi sono 16.424 contro i 13.314 del giorno precedente. Calano le vittime: 318 contro 356, mentre il tasso di positività sale al 4,8% (+0,4%) e i malati intubati sono 11 in più. E la necessità di una stretta sembra sempre più vicina: proprio negli ultimi giorni è stata segnalata da parte di cinque Regioni la necessità di 25 zone rosse per contenere focolai.

Gli spostamenti tra regioni saranno vietati fino al 6 aprile, mentre sarà consentito il rientro al proprio domicilio o alla propria abitazione così come gli spostamenti motivati da ragioni di lavoro, salute o necessità. Sarà permesso, all’interno della zona gialla in ambito regionale e nella zona arancione in ambito comunale, il trasferimento verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22;
per almeno un altro mese non potranno riprendere le attività di piscine e palestre, nemmeno per le lezioni singole come prevedeva il protocollo elaborato dal ministero dello Sport; secondo il parere del Comitato tecnico-scientifico potranno riaprire soltanto quando arriveremo a un rapporto di 50 contagiati ogni 100 mila abitanti;
la riapertura sarà rimandata anche per cinema e teatri, anche se le associazioni dei lavoratori dello spettacolo hanno condiviso con Franceschini un documento più rigido, che venerdì sarà esaminato dal Cts;
recarsi nelle seconde case sarà possibile in zona gialla e in zona arancione e vietato nella zona rossa. Le limitazioni al permesso di raggiungere la seconda casa prevedono che all’abitazione di villeggiatura possa avere accesso soltanto un nucleo familiare. La casa di destinazione, inoltre, non deve essere abitata da persone non appartenenti alla famiglia stessa;
l’apertura di bar e ristoranti anche dopo le 18, in zona gialla, è destinata a rimanere vietata; chiusura anche dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. 

Nel nuovo Dpcm di Mario Draghi non ci sarà quindi spazio per riaperture e per la ripresa completa delle attività oggi ferme o limitate. Una linea dura che è rafforzata dalla sentenza con cui la Corte Costituzionale, accogliendo il ricorso del governo contro la legge anti-Dpcm della Valle d’Aosta, ha stabilito che "spetta allo Stato, non alle Regioni, determinare le misure necessarie al contrasto della pandemia".
Sono attese quindi le decisioni del ministro Speranza sul colore delle regioni dopo il report #41 dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute sulla situazione dell'epidemia di coronavirus in Italia. In base all'ordinanza del 19 febbraio le regioni italiane sono:

in zona gialla: Calabria, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto;  
in zona arancione: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Molise, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria;
in zona rossa: nessuna Regione;
in zona bianca: nessuna Regione
I governatori hanno però chiesto di "fare un tagliando ai parametri", ovvero ai 21 indicatori utilizzati nel Report e Draghi ha deciso di istituire un tavolo con il ministero della Salute, l’Iss e i tecnici delle Regioni, per discutere di come modificare la raccolta dei dati, dall’Rt alle terapie intensive. Le mutazioni del Covid hanno colorato di rosso 25 zone in 5 regioni e Speranza si dice certo che queste misure siano "indispensabili". 

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