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Migliaia di afghani in fuga, consigliere leghista: "gravi ricadute sugli arrivi in Fvg"

Il consigliere regionale Alfonso Singh (Lega) preoccupato per i flussi migratori dopo la caduta di Kabul

La crisi dell'Afghanistan, le immagini dei talebani che entrano e conquistano Kabul, le scene dei civili in fuga, terrorizzati, stanno facendo il giro del mondo. Apprensione, paura e sgomento sono i sentimenti che accomunano tutti quelli che cercano informazioni e si imbattono nelle testimonianze che arrivano da quella parte di mondo sotto assedio da vent'anni, dove migliaia di persone hanno perso la vita e dove è di nuovo affossata la libertà. Numerose sono le dichiarazioni che si susseguono in queste ore, dagli Stati Uniti all'Italia. Anche dal Friuli Venezia Giulia la politica commenta. 

"La crisi in Afghanistan potrebbe provocare gravissime ricadute sul fronte dei flussi migratori e, in particolare, rischia di interessare anche la rotta balcanica. Il Governo italiano e l'Unione europea, perciò, si facciano trovare pronti prima che sia troppo tardi o che la situazione degeneri". Lo auspica in una nota il consigliere regionale Alfonso Singh (Lega), aggiungendo che "dopo la caduta di Kabul esiste il concreto rischio che milioni di profughi afghani si dirigano sulla rotta balcanica, intensificando gli arrivi di stranieri irregolari anche in Friuli Venezia Giulia con gravi ricadute anche nell'ambito della sicurezza e della sanità".

"La crisi afghana - continua l'esponente del Carroccio - non deve costituire il pretesto per allargare le maglie dell'immigrazione o per allentare i controlli, come certa Sinistra vorrebbe fare già da tempo. Il rischio è di trovarsi di fronte a un fenomeno ingestibile, se non si pongono dei limiti fin da subito, oltreché controlli precisi e regole chiare. È fondamentale - conclude Singh - che al possibile esodo di milioni di profughi afghani verso l'Europa e l'Italia ci si faccia trovare pronti, soprattutto per affrontare le nuove minacce che derivano dal fondamentalismo islamico e su come affrontare la crisi umanitaria".

Nella foto: Un C-17 Globemaster III dell'aeronautica statunitense, un aereo cargo militare, ha evacuato in sicurezza circa 640 afgani da Kabul domenica scorsa, secondo i funzionari della difesa degli Stati Uniti e secondo le foto ottenute dal sito specializzato Defense One. Il mezzo appartiene al 436th Air Wing, con sede presso la Dover Air Force Base in Delaware. La fuga da Kabul di migliaia di persone dopo la caduta della capitale nelle mano dei talebani è avvenuta e sta avvenendo via aereo: ieri alcuni uomini sono morti cadendo, pochi secondi dopo il decollo, dalle ruote e dai vani carrello a cui si erano aggrappati con tutte le loro forze.

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