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Lunedì, 29 Aprile 2024
misure di controllo

Si chiude il confine: centinaia di militari a presidiare l'Italia

"In arrivo un numero di rinforzi senza precedenti per ripristinare i controlli alla frontiera: si tratterebbe di 115 agenti di polizia e 20 militari dell'Arma dei Carabinieri”, lo annuncia Lorenzo Tamaro, segretario provinciale del Sap

Da domani, sabato 21 ottobre, tornerà in vigore Schengen al confine tra Italia e Slovenia. La decisione del Governo è "la prova di un’attenzione e considerazione del fenomeno e della sua pericolosità che coinvolge il nostro territorio e che non trova riscontri simili nei precedenti governi. Rimane comunque il problema della logistica degli uffici di Polizia", dichiara Lorenzo Tamaro, segretario provinciale del Sap. Il numero di agenti in forza sarà superiore a quello attuale ma comunque "minore rispetto a quello del 2007 quando ancora c'erano i valichi di confine", spiega Tamaro. Al tempo la polizia di frontiera era composta da 260 operatori, poi il personale è passato a 100 operatori, quando la quota prevista era di 120 e adesso ne arriveranno altri 115.

Le reazioni politiche

“La sospensione di Schengen è una misura da applicare con estrema prudenza, in modo mirato e commisurato al rischio effettivo rappresentato dalla possibile infiltrazione di elementi pericolosi per la sicurezza nazionale, non un ‘segnale’ per dar l’idea di rispondere ad altri fenomeni cui non sono offerte risposte strutturali”, afferma la capogruppo Pd nella commissione Politiche europee del Senato Tatjana Rojc, sulla sospensione di Schengen al confine tra Italia e Slovenia. “Certo è che la questione dei Balcani non può diventare prioritaria per l’Italia solo quando si parla di migranti o terrorismo. Qui si gioca una partita strategica per noi e per tutta l’Europa e merita tutta l’attenzione possibile”, conclude Rojc

 "Si tratta di un atto dovuto e doveroso, visto l'episodio di terrorismo a Bruxelles e anche le crescenti tensioni internazionali generate dall'aggressione contro Israele", afferma invece il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga presidente). "Finalmente ci sono dei controlli di confine e mi auguro che non siano limitati a questi giorni di emergenza", commenta il consigliere regionale Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga presidente. " Il governo sloveno ha deciso di reintrodurre misure di controllo sui confini con la Croazia e l'Ungheria per almeno dieci giorni a partire da sabato", conclude.

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