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Green pass obbligatorio: trasporti a rischio, incubo paralisi e le novità sui tamponi

I porti, la logistica, il trasporto delle merci: il primo giorno con l'obbligo della certificazione verde sul lavoro potrebbe iniziare con eventuali blocchi

Che cosa succederà domani 15 ottobre con il Green Pass obbligatorio quasi ovunque, anche sul posto di lavoro? I porti, la logistica, il trasporto delle merci: il primo giorno con l'obbligo del green pass in tutti i luoghi di lavoro potrebbe diventare anche il primo del grande caos, con alcuni importanti snodi italiani che potrebbero essere semiparalizzati dagli scioperi e da eventuali blocchi delle categorie produttive e dalle manifestazioni già annunciate per venerdì in decine di città da chi si oppone allo strumento imposto dal governo. Un clima di tensione costante sul quale c'è la massima attenzione da parte del Viminale che, d'intesa con palazzo Chigi, ha dato indicazioni chiare agli apparati di sicurezza. 

Green Pass obbligatorio 

Il premier Mario Draghi ha convocato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil (Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri) per questa mattina, giovedì 14 ottobre, alle 9.30 a Palazzo Chigi. Al centro della riunione ci saranno i provvedimenti del Governo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ambito nel quale rientra a pieno titolo proprio l'introduzione del Green pass. La linea del Governo non cambia: si va avanti con il Green pass nonostante le proteste. 

Solo domani si capirà se l'impatto dell'obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro porterà un aumento di vaccinazioni o un'impennata di richieste di tamponi cui far fronte. Ma il governo ritiene di aver messo in campo tutti gli strumenti per consentire alle aziende di gestire i controlli e ai lavoratori di essere preparati, anche calmierando il prezzo dei tamponi. Inoltre le proteste sembrano ascrivibili a pochi, anche perché la vaccinazione ha superato la soglia dell'80%, almeno questo è il ragionamento. 

Niente tamponi gratis: possibili minimi correttivi e sconti

Il governo non cederà alla richiesta di tamponi gratuiti: concederà solo aggiustamenti mirati, che non modificheranno l’impianto del rigore. Sul caso dei tamponi ai portuali, Draghi si era limitato a sollecitare una soluzione pragmatica. "Con una circolare, il ministero dell’Interno ha invitato le aziende a pagare i test ai lavoratori del settore. Un varco nel muro del Green pass. Che autorizzerebbe ad esempio gli agenti delle forze dell’ordine che hanno rifiutato il vaccino a chiedere al proprio datore di lavoro, cioè allo Stato, di farsi carico della spesa. Palazzo Chigi era all’oscuro del contenuto della circolare. Il testo non piace. Consiglia informalmente al Viminale di ritirarlo, o comunque di correggerlo. Ma qualcosa si incaglia. Ne nasce un caso: da una parte gli uffici di Bruno Frattasi, capo di gabinetto della ministra, dall’altra il resto dell’esecutivo. Alla fine la circolare potrebbe essere ritirata". Inoltre, davanti alle richieste esplicite della Lega di calmierare il prezzo dei tamponi e allungare la validità anche degli antigenici a 72 ore, Draghi dice no. "Il governo è stato chiaro, il tampone è a carico del dipendente": il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, si esprime così.

Nodo autotrasporti e l'incubo scaffali vuoti

Il nodo degli autotrasporti è tra i più difficili da sciogliere. Secondo i dati di Confetra, che raccoglie 400 mila autisti, il 30% non ha il Green pass: "Fermando 130 mila persone che si occupano di trasporti si rischia il blocco, la paralisi del sistema logistico nazionale". I camionisti russi, bielorussi, polacchi, turchi sono in molti casi vaccinati con Sputnik e quindi non ammessi per ottenere il Qr Code che dal 15 ottobre sarà obbligatorio per lavorare La Fiap, federazione italiana autotrasportatori professionisti, sostiene che "gli effetti negativi per le imprese di trasporto e logistica ricadranno soprattutto sulla collettività" e evidenzia il rischio da domani di scaffali vuoti, crisi dei carburanti e blocco delle industrie. A tal proposito Draghi spinge per una soluzione di compromesso: chi guida i tir dovrebbe poter restare a bordo, attendendo lo scarico delle merci, per poi ripartire.

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