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Una sfida per la democrazia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

In che modo l'istruzione degli adulti è in grado di coinvolgere i cittadini nella democrazia e consentire di comprendere i cambiamenti dell’attuale società? E’ innegabile il fatto che stiamo vivendo tempi incerti in cui assistiamo ad accelerate trasformazioni e a sfide senza precedenti in un contesto socio-economico estremamente complesso. In questa situazione, l'educazione degli adulti può svolgere un ruolo fondamentale nel dotare i cittadini delle competenze necessarie per essere resilienti, responsabilizzati e preparati ad affrontare queste complessità. Cogliendo l’occasione dell’anno europeo delle competenze, le organizzazioni che si occupano di educazione non formale per gli adulti dovrebbero adoperarsi per far comprendere all’intera società il potenziale da offrire per un coinvolgimento diretto dei cittadini nella società e nella democrazia; molti decisori politici sono responsabili di questa situazione e se credono in quello che dicono, vale a dire è giunta l’ora del cambiamento, dovrebbero favorire, inoraggiare e promuovere l’apprendimento permanente che permette l’acquisizione di sempre nuove competenze da parte soprattutto di quei cittadini adulti, che ritengono di aver assolto l’aspetto della conoscenza con il percorso scolastico intrapreso e concluso nel passato. Ma quali competenze sono necessarie oggi per partecipare ai processi democratici con consapevolezza e responsabilità? Innanzitutto è importante comprendere e saper fronteggiare la disinformazione, tenuto conto del ruolo tossico che svolge nell’orientare l'opinione, minando la democrazia. Una delle competenze più importanti al riguardo è il pensiero critico che non è un’attitudine che si eredita ma una capacità intellettuale che va sviluppata: nella realtà molte persone accettano acriticamente informazioni che confermano le loro convinzioni e rifiutano quelle contrarie. Il pensiero critico consente invece di attenuare i propri pregiudizi grazie al confronto con punti di vista diversi; secondo Galimberti il pensiero critico è la capacità di esaminare una situazione e di assumere una posizione personale in merito, tale capacità costituisce la base di un atteggiamento responsabile nei confronti delle esperienze. Attraverso il pensiero critico è possibile analizzare informazioni e situazioni in modo oggettivo, riflettere e motivare. Quali possono essere delle buone pratiche per raggiungere questo obiettivo? Sicuramenente il DEBATE e il public speaking. La paura di parlare in pubblico è una delle forme d’ansia più diffusa tra le persone, ma vi sono tecniche e strumenti che possono essere acquisiti attraverso dei corsi che permettono di conoscere le regole fondamentali per la gestione di un intervento. Esiste poi il DEBATE che è una metodologia didattica molto diffusa nei paesi anglossassoni e che si sta affermando anche nelle scuole italiane in quanto è in grado di supportare gli studenti nell’acquisizione di molte soft skills come la flessibilità, il lavoro di squadra, il ragionamento, la capacità di parlare in pubblico. Da ex insegnante di un liceo dove questa metodologia veniva adottata, ho voluto sperimentarla con gli adulti. Ebbene, sono due anni che gruppi di studenti adulti si mettono alla prova anche grazie all’approvazione di un progetto Erasmus+ per gli adulti che ha visto continue sfide tra 4 Paesi: Italia, Turchia, Slovacchia e Polonia. Le regole del ‘gioco’ prevedono che la posizione a favore o contro possa essere anche non condivisa dai debaters, che pure devono essere in grado di portare le argomentazioni adeguate, con regole di tempo e di correttezza, senza pregiudizi e prevaricazioni, nell’ascolto e nel rispetto delle opinioni altrui, dimostrando di possedere flessibilità mentale e apertura alle altrui visioni e posizioni. L’evento finale del progetto si è svolto a Bruxelles il 24 aprile scorso, presso la sede della Regione FVG, coinvolgendo in qualità di giudici, il personale interno, grazie alla disponibilità dimostrata dalla dott.ssa Francesca Spirito e del dott. Gino Cormor. E’ stata una esperienza emozionante e nel contempo esaltante nel vedere l’impegno profuso dai debaters e la serietà dei giudici che hano decretato vincitore il team slovacco. L’aspirazione, che è anche la richiesta delle persone coinvolte, è quella di poter proseguire coinvolgendo altri paesi in uno ‘sport per la mente’ in grado di sviluppare oltre al pensiero critico, anche il pensiero analitico, la creatività, la capacità di comunicazione e persuasione, la capacità di ricerca; in quanto gioco e sport internazionali il DEBATE favorisce e potenzia l’utilizzo della lingua inglese e l’incontro con realtà europee e quindi apre la mente al dialogo e al confronto. Ho voluto far conoscere questa esperienza per ribadire il fatto che si può apprendere anche divertendosi in un’ottica di educazione alla cittadinanza democratica e partecipata.

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