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Dai medici via libera alla riforma sanitaria in Friuli Venezia Giulia

Questo l'esito dell'incontro avvenuto ieri pomeriggio, lunedì 25 marzo, tra i presidenti degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri e l'assessore alla Sanità Riccardi

Spesa pro capite troppo alta, frammentazione dell'organizzazione, numeri bassi di interventi chirurgici per struttura. Questi alcuni dei punti emersi in merito allo stato di salute della sanità del Friuli Venezia Giulia durante un incontro tra l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi e i rappresentanti degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Omceo). Presenti i presidenti territoriali di Udine, Gianluigi Tiberio, di Trieste, Cosimo Quaranta, di Pordenone, Guido Lucchini, e di Gorizia, Roberta Chersevani.

Riccardi e i presidenti degli Ordini
Riccardi ha fotografato la situazione globale del comparto sanitario in Friuli Venezia Giulia illustrando i dati elaborati dall'Agenzia nazionale servizi sanitari regionali (Agenas). "Il quadro che emerge - ha osservato l'assessore - è quello di una regione che mantiene una buona soglia nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), ma che registra una spesa pro capite significativamente superiore rispetto alla media italiana. Particolarmente elevato risulta anche il numero di strutture operative complesse sul territorio, il che denota un'organizzazione troppo frammentata. Nel contesto delineato, diventa indispensabile rendere più specializzate le strutture di rete e aumentare la capacità del sistema di trattare la fase post acuzia".

Sale operatorie

Per quanto riguarda i dati relativi alle sale operatorie, Riccardi ha rilevato l'importanza di "assicurare un numero sensibilmente più elevato di interventi chirurgici annui (nessuna struttura regionale si avvicina alla quota standard dei mille interventi) e ridurre i tempi di attesa". Centrali, secondo l'assessore, appaiono anche la necessità di "potenziare le strutture specializzate, tra cui il Centro di riferimento oncologico di Aviano e l'Irccs 'Burlo Garofolo', assumendo come bacino di utenza l'intera regione e di valorizzare gli erogatori privati accreditati laddove risulti più elevata la mobilità fuori regione". 

Troppe prescrizioni, anche così si allungano le liste d'attesa

Le risposte

Secondo quanto riportato dal Messaggero Veneto, i rappresentati degli Ordini hanno dichiarato che la riorganizzazione del sistema sanitario è un passaggio inevitabile e, al contempo fondamentale. Anche potenziando la collaborazione con il settore privato. Tiberi ha sottolineato anche l'importanza della dematerializzazione delle ricette per ridurre le code negli ambulatori. Tutti sono concordi che è necessario dare risposte concrete ai cittadini.

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