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Venerdì, 26 Aprile 2024
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"Selve", incontri straordinari al Parco SantOsvaldo

Johnny Lodi, regista dello spettacolo itinerante per Teatro Sosta Urbana, racconta quanto va in scena a partire da questa sera e fino a domenica

Selve è lo spettacolo itinerante che va in scena da oggi al Parco Sant'Osvaldo, con tre repliche al giorno. Un viaggio di matrice dantesca con più stazioni, per piccoli gruppi di pubblico che si sposteranno all’interno del parco. In ciascuna stazione gli artisti si cimenteranno con il tema dell’ordinario e dello straordinario, accompagnando il pubblico in un percorso sull’identità. La regia è curata da Johnny Lodi, nuovo ingresso nel collettivo Teatro Sosta Urbana. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare questo nuovo progetto. 

Come è nata l'idea di questo spettacolo?

"Siamo partiti da un domanda: Com’è possibile riprodurre un incontro straordinario? E con un lavoro di introspezione e di confronto abbiamo dialogato sui legami tra ordinario e straordinario, mettendo in campo le nostre suggestioni, cercando un minimo comun denominatore. Perché riflettendo sugli incontri che Dante immagina nel suo Inferno, ci siamo resi conto che pur essendo inaspettati e sorprendenti, hanno delle caratteristiche umane, sottolineano emozioni ordinarie. Anche figure allegoriche come gli angeli mostrano fastidio e impazienza. E queste valutazioni ci hanno dato la possibilità di esplorare, di iniziare un viaggio di libertà per scoprire come ordinario e straordinario si intreccino tra loro". 

Come si è strutturato lo spettacolo?

"Una missione sottotraccia, l'esplorazione di un gruppo di curiosi in una zona inaccessibile o evitata. Il tema del doppio. Si dice che se incontri il tuo doppelgänger, solo uno dei due può sopravvivere. Ci piace pensare di avere esplorato e affrontato la dualità della natura umana – i due lati della gente che coesistono, ma a volte si scontrano l'uno con l'altro. In alcune scene ci esponiamo anche in modo autobiografico, portando alla luce questa doppia personalità. Sconfinando verso territori inesplorati, ci riconoscere con gioia o sprofonderemo nella paura?".

Oltre a Dante e Pasolini, quali altre ispirazioni avete seguito? 

"Ci sono numerosi riferimenti all'arte, ci siamo, ad esempio, ispirati all'uomo con la bombetta di Magritte, una figura a cui ricorre il pittore surrealista per evocare il mistero, celare la natura umana. Ma ci sono vari riferimenti nelle scene delle spettacolo itinerante, all'interno del Parco Sant'Osvaldo. Riferimenti a Goya, a Dalì, a Seraut con i suoi pescatori. Ma non c'è stata solo l'arte ad ispirarci, abbiamo intrapreso anche un viaggio introspettivo, verso l'inconscio".

In che modo avete sviluppato l'argomento legato all'inconscio?

"Lo spettatore non saprà cosa accade in ogni singola scena, ci aiuta il fatto che lo spettacolo sia itinerante e site specific. Vogliamo portare alla luce il mondo inconscio, scoperchiare le ossessione e le manie che ci condizionano, capire qual è il collante del nostro io, indagare oltre e lavorare allo scoperto. Portare in scena il mondo di ogni attore, coinvolgendo il pubblico in prima persona".

Selve va in scena al Parco Sant'Osvaldo, nei tre giorni di Teatro Sosta Urbana, oggi venerdì 30 luglio, domani sabato 31 luglio e domenica 1 agosto, in tre repliche, alle 18, alle 19 e alle 20.30.

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