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Lunedì, 29 Aprile 2024
trasporto pubblico locale

Viaggio sull'11, l'autobus che da est a ovest unisce le zone più marginali di Udine

Terza puntata dedicata agli autobus udinesi: dopo l'articolo su come ottenere il titolo di viaggio per salire sui bus cittadini, e il giro sulla 14, la circolare del centro storico, siamo saliti sull'11

Dopo il nostro primo articolo dedicato a come acquisire i titoli di viaggio per utilizzare il sistema di trasporto pubblico cittadino, e il racconto del viaggio che abbiamo fatto sulla linea 14, la circolare dedicata al centro storico, oggi vi raccontiamo l'11: una delle storiche linee udinesi, che taglia la città da est a ovest, e viceversa, unendo due dei territori più marginali di Udine.

"L'11"

Cormor Basso - Laipacco - Cormor Basso. La linea 11 unisce due lembi cittadini - diciamocela tutta - poco tenuti in considerazione. Da una periferia all'altra, dove gli odori del centro storico non arrivano ma si sentono già quelli della campagna. Il viaggio in autobus sull'11 ci restituisce un po' di sana udinesità, di quella che via via si sta perdendo a favore dei "salotti buoni". Da una parte all'altra emergono le voci di quartiere, con ricordi che vanno via via sbiadendosi, tra serrande ormai abbassate per sempre, esercizi commerciali che non esistono più e luoghi di aggregazione trasformati in parcheggi o semplicemente aree abbandonate a se stesse.

Una volta a bordo, direzione Laipacco, ci guardiamo in giro: oltre a noi, qualche anziana signora, un gruppetto di giovanissimi e un paio di studenti forse maggiorenni persi nelle loro cuffie. L'11 passa per il centro studi e, insieme al 5, è uno dei bus più usati da questa fascia di età. Due ragazzi sui 15 anni discutono di come fare la manutenzione della Vespa. Il più chiacchierone dei due spiega all’altro ogni quanto farla, che cosa fare e come farlo. Fa discorsi da adulto, poca spensieratezza nelle sue parole. Racconta che, pur tenendo la Vespa a modo, non riesce mai a fare un giro come vorrebbe. Ha sempre troppi compiti da fare e troppe faccende da sbrigare: a parole, sembra la persona più indaffarata del mondo. Non pago delle sue dichiarazioni aggiunge pure, dopo aver chiesto all’amico che cosa farà la prossima estate: “Penso che mi troverò un lavoro. Per fare qualcosa”. Scendono in centro, gli altri studenti in stazione. A bordo rimaniamo noi, le signore e una ragazza, anche lei con le cuffie alle orecchie. Tra via Del Bon e via Buttrio c'è un piccolo ricambio, ma il target è quello: donne che hanno superato da un po' la mezza età. Via Laipacco, infine, si porta via tutte le persone sull'autobus. Tranne noi e l'autista. 

Laipacco è vuota. A Udine c'è questa cosa che quando si vuole mandare qualcuno lontano gli si dice di andare a Buse dai Veris. Arrivare in piazza e vedere che ormai le attività presenti e attive sono meno delle dita di una mano è desolante. Passa un trattore, l'autista non fa nemmeno sosta al capolinea, non c'è nessuno da aspettare. Si riparte, di nuovo verso Cormor Basso, passando di nuovo per il centro. 

In via Del Bon sale un uomo poco più che quarantenne. Zainetto professionale sulle spalle, smartphone in mano: "oblitera" il biglietto usando l'app di Tpl Fvg. Tra noi scommettiamo che è un pendolare e la sua destinazione sarà la stazione dei treni. Ci avviciniamo per domandarglielo e ce lo conferma. Si chiama Fabio, è un ingegnere di Udine che fa la spola tra Treviso e Trieste e qui viene a trovare i suoi genitori. Gli chiediamo come si trova con la app e, in generale, con i bus di Udine. "La app è comoda: io faccio praticamente solo questo tragitto, via Del Bon - Stazione, Stazione - via Del Bon. L'unico appunto che mi sento di fare è che, avendo salvato le mie fermate preferite, per visualizzarle non è automatico. Facendo il pendolare l'autobus è il mezzo più comodo per questo tipo di spostamento, ma so che ogni tanto lo usa anche mia mamma per andare in città". Già, Udine è "la città", per chi viene anche solo dalla prima periferia. "Io sono ingegnere dei trasporti, questo è un argomento che mastico ogni giorno. Udine rispetto a Treviso è messa meglio, là si spostano tutti in macchina anche per fare due passi. Ma non c'è paragone con Trieste: lì l'autobus lo usano tutti e i mezzi sono sempre pieni, ti metti alla fermata e sai che un autobus arriverà nel giro di pochi minuti. Parlando con mia mamma, mi ha detto che la nuova linea che dovrebbe portare in centro a Udine, invece, non è comoda né per il tragitto né per gli orari: è ovvio che così si disincentiva le persone a usare i mezzi pubblici". L'11 arriva in stazione, ci salutiamo e scende. 

Ormai si è fatto buio, in stazione salgono diverse persone, ma è solo per andare verso il centro: da piazza Garibaldi a piazzale XXVI Luglio si incolonnano tre autobus (l'11, il 4 e il 14) con destinazioni diverse ma partiti tutti da viale Europa Unita. Il pezzo più intasato è via Poscolle: tra pedoni che devono scendere dal marciapiede perché non ci passano, ciclisti, mezzi che arrivano dall'altro senso e auto parcheggiate dove non si può, i tre autobus procedono a passo d'uomo in fila indiana. Sul nostro siamo in tre, il 14 è vuoto e il 4 vince la gara con una manciata di persone a bordo. Chiediamo alla signora rimasta con noi sull'11 se, a quell'ora, il bus è sempre così vuoto. "Sì, il pomeriggio tardi non c'è mai nessuno. Qui salgono solo studenti all'ora di punta", ci conferma con accento dell'est. La donna scende in via Cormor Alto. Rimaniamo ancora una volta da soli, fino all'altro capolinea. Fino a un'altra zona di Udine dove non c'è più un negozio aperto, un bar o una rivendita. Solo un campo da calcio e la chiesa, dove almeno la domenica il quartiere si può ritrovare. 

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