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Contagi a scuola

Caccia al supplente, tante scuole di Udine nel caos

Dall'infanzia alle secondarie di primo grado, i dirigenti sono in affanno per garantire la scuola in presenza

Dopo le numerose polemiche e discussioni dei giorni scorsi tra chi voleva il ritorno in presenza e chi riteneva più opportuno il ricorso alla Dad, visto l'aumento esponenziale dei contagi, siamo arrivati alla prova del nove. Oggi la maggior parte degli studenti della scuola dell'obbligo di Udine sono rientrati a scuola e le difficoltà sembrano esplose.

Tutti i problemi delle scuole in Fvg

La realtà dei fatti è che i dirigenti scolastici stanno facendo i conti con una situazione fluida che cambia continuamente, di ora in ora. Tra classi decimate, docenti positivi, in quarantena o sospesi, trovare supplenti sembra sempre di più una caccia al tesoro. In più i candidati alla sostituzione, oltre ad essere vaccinati e non essere malati al momento della chiamata, si devono assumere anche il rischio di avere un contratto che può durare qualche mese o solo qualche giorno. 

A Udine

Una situazione che, secondo i dirigenti Maria Elisabetta Giannuzzi del I e II Comprensivo e Paolo Di Nardo del III e IV Comprensivo, poteva essere evitata rimandando l'apertura della scuola di un paio di settimane come richiesto dalla lettera al premier Mario Draghi e al ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, sottoscritta da entrambi. 

Proposta firmata dai presidi per la Dad

La dirigente Giannuzzi: "Siamo in una palude. Tra docenti positivi e in quarantena siamo al 20% cento di assenze. Non avremmo mai immaginato questo disastro dovuto a questa recrudescenza dei contagi. Siamo in oggettiva difficoltà”. E prosegue: "Alcuni docenti sospesi o in aspettativa, non in regola con la vaccinazione, sono già stati sostituiti. Per altri partiranno i provvedimenti. Ma qui la situazione cambia di ora in ora. Sono a caccia di supplenti. Ma sembrano introvabili. Non siamo sicuri di poter mantenere la didattica e gli orari così come predisposti. Un continuo lavoro di incastri che non si ferma mai. Domeniche comprese".

Assenze e contagi, le dichiarazioni della presidente regionale dell'Anp Fvg

E conclude: "Vorrei fosse chiaro che stiamo facendo tutto il possibile per mantenere la scuola in presenza. Ma dovrò fare scelte dolorose, come ridurre gli orari ad esempio". La situazione è precipitata velocemente, addirittura si cercano studenti universitari per sopperire alle assenze di maestri e professori. "La percentuale dei non vaccinati è davvero alta in Fvg e questo pesa sulle nostre scelte. Avrei preferito che le scuole riaprissero tra due settimane. Anche se non sono sicura che i genitori ci avrebbero appoggiato in questo caso. La lettera che ho sottoscritto non era a favore della Dad ma era una richiesta di aiuto. I docenti stanno facendo tantissime ore in più per cercare di coprire i buchi ma non sempre sono sufficienti. Vedremo quello che accadrà". 

Il dirigente scolastico Paolo Di Nardo conferma la difficoltà a trovare supplenti, nel suo caso per scuola dell'infanzia e scuole secondarie di primo grado, che determinerà un'inevitabile riduzione di orario che peserà sulle spalle delle famiglie. A questo, aggiunge,"stiamo gestendo due situazioni completamente diverse. Al terzo Comprensivo, tra personale scolastico positivo in questo momento o sospeso per la non ottemperanza alla vaccinazione, mi mancano una decina di insegnanti su 160. Mentre al quarto Comprensivo devo procedere a nuove sospensioni. Anche noi siamo a caccia di supplenti. Noi offriamo un contratto fino al 31 marzo ma la situazione è così caotica che non si sa se l'incarico durerà una settimana o fino a scadenza. Un rischio che si accollano i supplenti che aggiunge un peso alla scelta se accettare o meno l'incarico soprattutto per plessi lontani dal proprio domicilio". E conclude: "Anche io, a titolo personale, ho firmato la lettera indirizzata la Governo per sospendere le lezioni per almeno 15 giorni. La situazione è ancora peggiore rispetto a quanto immaginato. Se avessimo tenuto chiuso, magari avremmo superato indenni il picco delle infezioni previsto per fine gennaio". Il dirigente è convinto che i problemi aumenteranno nel corso dei prossimi giorni.

Il caso

"Faccio un esempio, stamattina abbiamo saputo che in una classe di una scuola secondaria c'è un positivo. Ora, da protocollo, potrebbero restare a scuola indossando la mascherina Ffp2. Che però nessuno ci ha ancora consegnato. E non so nemmeno se ci verranno mai fornite". E ancora "Se i positivi saliranno a due dovrò chiedere ai genitori la documentazione della vaccinazione dei figli. Sarà davvero difficile da gestire". E conclude: "Il Governo ha preso delle decisioni che vanno per una strada, ma io avrei preferito o fare Dad come si deve o recuperare a fine anno. Personalmente non ho preferenze per una o l'altra soluzione. Queste due settimane ci sarebbero servite per fare gli screening del caso e per organizzarci al meglio".

La circolare del Ministero

Nel frattempo, il ministero dell'Istruzione aveva inviato ai dirigenti scolastici "una nota operativa" con le indicazioni per l'applicazione delle nuove misure per la gestione dei casi di positività contenute nel decreto legge approvato lo scorso 5 gennaio in Consiglio dei ministri. La circolare ripercorre quanto previsto dal decreto legge per la gestione dei casi fra gli alunni ma anche quanto previsto per il personale scolastico, interno ed esterno.

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