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Cronaca

Dopo la petizione, anche la raccolta firme: tutti vogliono gli alberi in Castello

Anche il comitato spontaneo "Salviamo viale Venezia" si schiera contro il taglio imposto dal Comune dei 26 alberi che impedirebbero la visuale del Castello

Altro attacco alla decisione comunale di abbattere 26 alberi sul colle del Castello di Udine, per renderlo meglio visibile. Dopo la petizione lanciata dal Comitato Autostoppisti Udine, a muoversi è anche il Comitato spontaneo "Salviamo viale Venezia", che ha avviato una raccolta firme online su change.org.

"In un momento storico in cui gli alberi potrebbero restare dove sono, visto che le emergenze sono ben altre, l'amministrazione comunale continua imperterrita nel suo programma di abbattimenti seriali dei saggi custodi del verde. È paradossale il comportamento di Palazzo D'Aronco: tutti gli esperti invocano e chiedono una rivalutazione seria del verde e della natura proprio alla luce di questa emergenza sanitaria, mentre il Comune accelera addirittura su operazioni anti-natura e anti-verde”, afferma in una nota il Comitato spontaneo “Salviamo viale Venezia”.

L'esposto

Il Comitato studia un esposto da presentare in Procura e Corte dei Conti con l'ipotesi di reato di 'spreco di denaro pubblico': si parla infatti di uno stanziamento di 39 mila euro per tagliare gli alberi.

Le perplessità del centrosinistra

Anche il centrosinistra alza la voce contro la decisione del Comune di Udine. A dichiarare la propria posizione sono Alessandro Venanzi, capogruppo del Pd e Federico Pirone, di Progetto Innovare. 

"Quando nel 2013 il castello è diventato di proprietà comunale dopo un iter durato anni, tutto il Friuli esultò non solo perchè la città di Udine non avrebbe più dovuto versare 100 mila euro all'anno di affitto allo Stato, ma soprattutto perchè finalmente avrebbe avuto la piena disponibilità di un bene simbolo di questa terra, per storia, cultura e arte, a cui tutti noi siamo affezionati", fanno sapere i due consiglieri attraverso una nota. 
"Siamo rimasti sbigottiti, insieme a tantissimi cittadini, nell'apprendere la decisione del comune, con l'avvallo della Soprintendenza, di tagliare ben 27 alberi dal castello. Come loro, mai ci saremmo aspettati, anni più tardi, che questa piena disponibilità fosse utilizzata per “idee” assurde, motivate da presunte e personali ragioni di tipo estetico in barba a qualsiasi principio ambientale. Mai ci saremmo aspettati poi che questa decisione fosse maturata in un momento delicato e difficile per tutta la comunità, impegnata con grande sacrificio a fare la propria parte con serietà e responsabilità in una battaglia molto difficile, quella contro il virus e le sue conseguenza da un punto di vista sociale ed economico. Chiediamo al sindaco e alla giunta di tornare indietro da questa decisione".

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