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accoglienza e inclusione / Cavazzo Carnico

Trasferiti ancora i minori stranieri non accompagnati che erano stati spostati a Cavazzo dal Comune di Udine

L'assessore all'Equità sociale Stefano Gasparin ha deciso nuovamente per lo spostamento di alcuni ragazzi che sono sotto la responsabilità del Comune di Udine

Continuano le discussioni intorno al tema dei minori stranieri non accompagnati in provincia di Udine. Negli ultimi giorni sono state diverse le polemiche rispetto alla situazione che si è venuta a creare a Cavazzo, dove un gruppo di ragazzi è stato trasferito da Udine per decisione dell'assessore all'Equità sociale Stefano Gasaparin e che, presto, sarà spostato nuovamente. "Il Comune di Udine al momento ha in affidamento alla Cooperativa “Oltre i Confini 2.0” undici minori non accompagnati in un contesto legato alla cosiddetta prima accoglienza. Questo in virtù dell’alto numero di arrivi di minori durante i mesi autunnali che ha determinato l’esaurimento dei posti disponibili in città. L’affidamento del servizio alla cooperativa è in scadenza il 31 gennaio", si legge in una nota inviata dall'ufficio stampa del Comune. "Già però dalla prossima settimana verranno avviati i primi trasferimenti degli ospiti, che si auspica di completare entro la seconda metà del mese. Il contratto che lega quindi Comune e Cooperativa andrà regolarmente in scadenza. Il Comune ha già richiesto a “Oltre i Confini 2.0” di implementare la sorveglianza dei minori, anche ricorrendo a servizi di vigilanza privata". La nota arriva dopo le polemiche che si sono accese negli ultimi giorni (il 30 dicembre si è anche svolta un'assemblea pubblica) a cui è seguita anche una singolare protesta del sindaco di Cavazzo Gianni Borghi che si è fatto riprendere mentre rimaneva seduto di fronte alla struttura dove sono ospitati i ragazzi. 

"Situazione emergenziale"

“Il ricorso alla struttura di Cavazzo è stata una scelta del tutto emergenziale che si conferma temporanea”, ha spiegato Gasparin. “Siamo al lavoro da tempo per trovare delle soluzioni a lungo termine per gestire i costanti arrivi di minori nel nostro territorio. Purtroppo noi Comuni ci troviamo a dover affrontare queste emergenze quotidianamente. Abbiamo bisogno della massima collaborazione delle forze dell’ordine e della procura dei minori per poter arginare gli eventuali problemi. La sicurezza dei minori e dei cittadini è prioritaria. Per questo sarebbe opportuno, ad esempio, la nomina immediata di un tutore per ogni ragazzo straniero”. 

"Tutto previsto"

A far sentire la sua voce anche Michele Lisco della coop Aedis, già al centro delle cronache, che fino a settembre 2022 gestiva proprio la struttura di Cavazzo. "Nel periodo in cui la gestione era di Aedis a Cavazzo non vi sono mai state criticità e addirittura i ragazzi erano ben inseriti nella compagine sociale con numerose attività di aiuto anche ai residenti. Per motivi di antieconomicita (i costi del riscaldamento erano divenuti insostenibili) quella struttura è stata chiusa autonomamente. Risulta che altra cooperativa abbia deciso di proseguire le accoglienze. Peccato che si è ritrovata - a quanto pare essendo stata indetta la riunione - ad avere difficoltà di gestione dei minori che si potrebbero definire troppo “vivaci”. A differenza di quanto emerso però per la struttura di Udine, curiosamente il focus politico in questa vicenda di Cavazzo è stato unicamente sulle problematiche dei ragazzi e non sulla incapacità di gestione della cooperativa. Ancora una volta appare evidente che ci siano tra gli organi politici delle disparità di valutazione e comunicazione al pubblico di cosa succede nel campo dell’immigrazione cercando a seconda del caso un capro espiatorio. Ci si chiede poi se i problemi che emergano non siano determinati proprio degli organi politici che ribaltano ogni responsabilità sulle cooperative e non su loro stessi che dovrebbero gestire i ragazzi con situazioni  “particolari” con maggiore attenzione e aiutando le cooperative che spesso si sostituiscono anche alle forze di sicurezza", ha fatto sapere Lisco.

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