Mercoledì dei Sarpi: partita la raccolta firme contro il sequestro
In poche ore raccolte più di 1.000 adesioni contro il provvedimento della magistratura cittadina
Il sequestro di via Sarpi ha fermato la musica, ma non le reazioni dei numerosi partecipanti e degli organizzatori della manifestazione. Tra le iniziative prese una raccolta firme, per chiedere alle autorità competenti il dissequestro e per incoraggiare chi di dovere a un confronto sulla situazione. A fine serata si contavano più di 1000 firme. Parecchie di più delle 35, tra cui quella di Adriano Ioan, che hanno originato il tutto.
Il testo del documento elaborato dall'organizzazione
Oggetto: chiusura manifestazione "I Mercoledì dei Sarpi"
Spett.le
Signor Sindaco: Prof Furio Honsell
Assessore: dott. Alessandro Venanzi
Procura della Repubblica Italiana
Questura di Udine
Residenti via Paolo Sarpi e limitrofe del Comune di Udine
In merito al "DECRETO DI SEQUESTRO PREVENTIVO", richiesto dal Tribunale di Udine, in data 20.08.2013, e notificato dal comando di polizia comunale in giorno 21.08.13
in merito alla forza di 35 firme contro
in merito ad una manifestazione che coinvolge dalle 2000 alle 3000 persone ad appuntamento
in merito alla "creazione di posti di lavoro" che tale manifestazione consente
in merito alla possibilità delle attività organizzatrici, gli artisti invitati, i lavoratori di contorno, di poter trarre maggiore occupazione ed introito da tale manifestazione
in merito all'intrattenimento di qualità con orari (23 chiusura della musica, 01 la mescita di tutti i locali aderenti) virtuosi
in merito alla mancanza di possibilità difensiva dell'organizzazione
in merito all'inopportunità di non poter dare un intrattenimento giusto
in merito alla mancata possibilità di un incontro con i firmatari, per trovare una soluzione tale da poter soddisfare esercenti e residenti, visto che la portavoce dei residenti non ha voluto incontrare i commercianti
siamo a chiedere l'annullamento immediato del sequestro con relativa apertura di incontro per poter trovare un compromesso tra residenti, comune , istituzioni, esercenti e pubblici cittadini, in modo tale da dare alla città di Udine un giusto "motivo di esistere" tra l'intrattenimento, il lavoro, e la quiete dei residenti.