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Cronaca

«Justizie par Giulio Regeni, orgoi dal Friûl»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Dall'alba di mercoledì 25 maggio 2016, a quattro mesi dalla scomparsa in Egitto del ricercatore friulano Giulio Regeni, uno stendardo giallo campeggia a Udine in Borgo Stazione al balcone presidenziale del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" e del Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl". Su di esso risaltano il motto "Justizie par Giulio Regeni, orgoi dal Friûl" e lo spadone del patriarca Marquardo di Randek, bellicoso simbolo della storia friulana, ideale monito per gli imperdonabili assassini e complici della terra dei Faraoni. Resterà ivi esposto sino al prossimo 3 giugno, ricorrenza quadrimestrale del rinvenimento del cadavere del giovane martire cosmopolita del Friuli. Il mesto rito che si ripeterà ogni mese nella capitale friulana, in memoria del suplizio del generoso eroe civico fiumicellese. "Non esiste altra soluzione onorevole. L'Italia deve - pena la perdita di un onore inderogabilmente prevalente sugli affari - disporre e pretendere dai partner europei la rottura di ogni relazione politica ed economica con l'Egitto sino alla caduta del regime che ha oltraggiato l'eroico concittadino e calpesta i diritti umani di cui l'Unione Europea si professa fiera tutrice. Il resto è soltanto parvenza e chiacchiera. Restano certo inqualificabili il governo e i poteri economici italiani, cui il ritrovamento del corpo oltraggiato del nostro Giulio ha parzialmente impedito di continuare candidamente a far finta di non sapere delle violazioni dei diritti umani nel Paese delle Piramidi seguitando disinvoltamente a trattare affari in quelle contrade. E ancor più inqualificabili - spregevoli avvoltoi - i partner transalpini che hanno furbescamente tentato di scalzare Italiani nel privilegio di un rapporto economico con quest'Egitto grondante di sangue innocente. Bella solidarietà. E poi si riempiono la bocca di Europa e osano fare la morale agli altri!" dichiara il presidente dei due sodalizi civisti friulani, prof. Alberto Travain.

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