
Alcuni dei cani sequestrati lo scorso dicembre
Traffico di cuccioli: «Il cane deve morire in mano al bambino, così ne vorrà un altro»
Dall'operazione eseguita dalla Polstrada di Udine con la Sottosezione di Amaro, che ha smantellato un traffico internazionale di cagnolini provenienti dall'Est Europa, emergono particolari agghiaccianti sul cinismo dei soggetti coinvolti, tra cui un veterinario
Stroncato un traffico di cuccioli da oltre 150mila euro, con otto misure cautelari (obbligo di firma e divieto di espatrio) notificate a sette soggetti, dopo essere state emesse dal gip del tribunale di Udine su richiesta del sostituto procuratore Andrea Gondolo. Le ipotesi di reato fanno riferimento alle fattispecie di "associazione a delinquere", "maltrattamenti" e "truffa". Sono i risultati dell'operazione "Stene", presentata dalla vice questore e dirigente della Polstrada di Udine Rita Palladino, messa a segno dalla Sottosezione della Polizia stradale di Amaro, diretta dall'ispettore capo Sandro Bortolotti. Tutto è iniziato con un sequestro di 65 cuccioli effettuato ad Amaro, nel dicembre del 2017. In varie fasi sono stati sottratti all'organizzazione
Il video dell'operazione
Il business
«Abbiamo sequestrato circa 150 cuccioli
— ha precisato Bortolotti — per un giro di affari che si aggira sui 150mila euro. Se consideriamo che nei luoghi d'origine (Slovacchia e Ungheria) i piccoli venivano comprati per una cifra tra i 50 e i 100 euro e da noi rivenduti, in media, a 1000 euro, capiamo di che volume di denaro si parla».La presentazione dell'operazione
Gli allevamenti e i soggetti coinvolti
Nel mirino degli inquirenti sono finiti "Il Roccolino" di Trescore Balneario e il "PE.PE" di Ghisalba, entrambi in provincia di Bergamo. Molti cani venivano venduti anche sul sito gestito da Barbara Boreani, residente a Castemarte (Como), una delle destinatarie delle misure cautelari disposte e identificata come la finanziatrice della banda. Lo stesso provvedimento è stato notificato a Claudio Vigani (classe 1957, Ghisalba), Greta Vigani (1990, Ghisalba) e Marina Gamba (1962, Ghisalba)
Il cinismo
Si tratta per lo più di pincher, chihuahua, bulldog francese e akita, sottratti alle mamme a poco più di un mese di età (quando il tempo prescritto va dai tre mesi in su), fatti nascere con un metodo che si può definire industriale per serialità e intenzioni di speculazione, condotti nel nostro paese in condizioni oltre i limiti. «Grazie alla cura del personale specializzato a cui sono stati affidati i cuccioli sequestrati — ha spiegato la vice questore — siamo riusciti a fare in modo che la mortalità si attestasse attorno al 3%. È un grande risultato considerando lo stato di salute e la mancanza di difese immunitarie dei cani costretti a questo calvario». La dirigente ha voluto porre l'attenzione sul cinismo dei componenti della banda. «Letteralmente dicevano che i cuccioli ammalati avrebbero dovuto essere venduti subito perché morissero nelle mani dei bambini che li avevano voluti, così da fare in modo che l'emozione e il dispiacere producessero altre richieste da poter soddisfare».