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Sport Rizzi / Piazzale Repubblica Argentina

Guidolin, per alimentare i sogni ci occorre un risultato positivo

Il tecnico dell'Udinese è intervenuto nell'abituale conferenza stampa pre gara. Ha presentato la partita di sabato alle 18:00, che vedrà i bianconeri opposti ai "mussi volanti" del Chievo

Lo scorso anno la partita contro il Chievo, in casa gialloblu, codificò le speranze Champions dell'Udinese, dando il via allo sprint che poi portò al raggiungimento del quarto posto. Anche in questa stagione l'incontro del Bentegodi può voler dire molto per le ambizioni di Di Natale e compagni. E' il terzo confronto coi clivensi, dopo il successo in campionato e la sconfitta in coppa Italia.

Quali le insidie di una partita che sulla carta sembra meno difficile delle ultime?
Toglierei il "sulla carta" e direi che il Chievo è in un ottimo momento. Ha saputo giocare una partita molto gagliarda col Milan. Lo conosciamo bene, conosco Di Carlo, è un gruppo molto solido. Affrontiamo un avversario difficile e  le insidie saranno tante.

Non c'è Domizzi. Perché?
C'è stato qualcosa nel suo comportamento che non ci deve essere. Credo sia la prima volta che in 25 anni di carriera prendo una decisione di questo tipo e l'ho presa. Non mi è piaciuto il suo comportamento nei miei confronti, non c'è stata nessun a litigata.

E' una partita speciale anche per l'episodio di sabato scorso?
Non ho tanto voglia di parlare perché sto soffrendo molto, e scelgo il silenzio. Quello che ho dentro è mio e non mi piace che si alzino i riflettori su di me in momenti come questi. Se potessi mi nasconderei. Non mi si può chiedere di aggiungermi al coro delle esternazioni. Preferisco così.

Ha apprezzato la discrezione con la quale la cosa è stata toccata in maniera locale e com'è possibile ricominciare in situazione come queste?
Quando accadono cose come queste credo che discrezione, silenzio e riservatezza siano le migliori cose, il metodo migliore per rispettare il dolore. Bisogna andare avanti. E' stato giusto fermarsi e abbiamo avuto dei giorni molto difficili. Adesso bisogna riprendere e non vuol dire dimenticare, ma anche onorare

Handanovic si è ripreso?
Si. Abbiamo recuperato anche Basta, Floro Flores, Fabbrini, Benatia. Da questo punto di vista sono fiducioso.

Hanno fatto clamore, visto il periodo, le dichiarazioni di Totò sul fatto che si gioca troppo.
E' davvero troppo. Credo che, tenendo in considerazione il valore estetico de calcio, c'è una contraddizione enorme tra l'evento e la possibilità che le squadre migliori possano esprimere un livello di gioco che rispetta il loro valore, le aspettative del tifo. Domani c'è il "clasico" in Spagna. Com'è possibile che con la Champions in mezzo possano rendere per come meriterebbe la gente di vedere? Come si può pensare che possano essere al top? L'evento di Mario non c'entra, ma è certo che i campionati sono lunghi e andrebbero ridotti, come minimo, di due squadre.

Non dovrebbero essere le leghe, che sono quelle che però hanno accettato il dominio delle tv, a modificare la cosa?
Parlo degli effetti, non delle cause. Vorrei che lo sport più bello del mondo fosse gestito pensando non solo al denaro, ma anche ad altro. E'uno spettacolo meraviglioso, ma chi lo fa sa che in sei giorni non si possono fare tre partite al massimo.

Chi giocherà davanti?
Ho alcune idee, che svilupperò...

Floro è in grado di giocare tutta la partita?
Si, potrebbe

Quanto è importante domani?
Domani è importante perché siamo a meno sei. Per alimentare i sogni occorre un risultato positivo.

Il cambio di calendario può cambiare qualcosa?
In questi giorni non mi sono occupato di queste cose. Non me ne importava niente, davvero.

Gli avversari, recentemente, si coprono di più quando affrontano l'Udinese?
Da un paio d'anni siamo ai vertici ed è chiaro che c'è maggiore attenzione nei nostri confronti. Più che altro ci sono stati tanti cambiamenti quest'anno, perché tante squadre hanno giocato contro di noi a specchio, cosa che non si verificava mai la scorsa stagione. Questo di certo è stato un cambiamento
 

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