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Università di Udine

Vaccino contro il carcinoma mammario: l'Università di Udine ha avviato uno studio clinico

Nel progetto Immunocluster-2, della durata di due anni, l’avvio dello studio clinico transfrontaliero di un farmaco per il trattamento del carcinoma mammario Tnbc

All'interno di un progetto transfrontaliero per lo studio clinico di un farmaco per il trattamento del carcinoma mammario Tnbc, è impegnata anche l'Università di Udine. L'idea è rafforzare la cooperazione transfrontaliera all’insegna del trattamento del carcinoma mammario triplo negativo: questo è uno dei principali obiettivi del progetto Interreg Immunocluster-2.

Il progetto

Lo studio clinico ha una della durata di due anni ed è stato avviato a settembre 2023: prevede una sinergia italo-slovena nella sperimentazione clinica del vaccino cellulare aHyC, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di terapie antitumorali avanzate e personalizzate, in un contesto accessibile. L’iniziativa coinvolge realtà pubbliche e private: da parte slovena, l’Istituto di medicina trasfusionale della Repubblica di Slovenia, l’Istituto Oncologico di Lubiana e la società Celica Biomedical; sul versante italiano, Università di Udine, Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc) e VivaBioCell Spa. L’Ateneo e l’Asufc prepareranno le condizioni per l'inclusione di pazienti italiani nello studio clinico.

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Il gruppo di ricerca dell’Ateneo è composto da quattro ricercatori, coordinati da Francesco Curcio, docente di Patologia Clinica presso il Dipartimento di Medicina. Il progetto – cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Interreg Italia-Slovenia 2021-2027 – oltre a favorire lo sviluppo del trattamento del carcinoma mammario triplo negativo, intende anche sostenere l’innovazione tecnologica nelle imprese e la capitalizzazione dei risultati raggiunti nel precedente progetto Interreg 2014-20 Immunocluster, volto sempre a migliorare la qualità e aspettativa di vita delle donne affette da Tnbc.

Ateneo udinese

«Nel corso del progetto – spiega Francesco Curcio – due imprese su entrambi i lati del confine, la slovena Celica Biomedical e la friulana VivaBioCell (nata nel 2004 come spin-off dell’Ateneo friulano) coopereranno con le loro tecnologie avanzate nella produzione del vaccino aHyC. Il farmaco sarà sperimentato clinicamente con il coinvolgimento, oltreconfine, dell’Istituto di medicina trasfusionale della Repubblica di Slovenia e dell’Istituto Oncologico di Lubiana. Sul versante italiano, l'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale e l'Università di Udine prepareranno le condizioni per includere pazienti italiane nello studio clinico. La finalità di Immunocluster-2 è creare la possibilità di fornire terapie antitumorali all’avanguardia in un contesto accessibile e sviluppando le capacità di innovazione».

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