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Vitalizi: pronta la proposta di legge che ritoccherà i privilegi degli ex consiglieri regionali

Il progetto di legge andrà a modificare gli assegni vitalizi ancora esistenti, ovvero maturati prima dell'abolizione avvenuta con dell'attuale legislatura. La proposta è condivisa da tutte le forze politiche meno che dal Movimento 5 Stelle che presenterà un proprio provvedimento

Il gruppo di lavoro creato all'interno del Consiglio regionale sulla revisione dell'istituto dei vitalizi ha concluso i lavori stilando una proposta di legge che ha trovato il consenso di tutte le forze politiche, eccezion fatta per il MoVimento 5 Stelle che già martedì aveva reso noti i contenuti di un suo provvedimento.

"Si tratta - è stato il commento del presidente del Consiglio e presidente del tavolo di lavoro Franco Iacop - di una risposta che diamo nell'affrontare la spending review, ovvero il tema dei risparmi già affrontato da parte di questa Assemblea attraverso la riduzione del numero dei consiglieri, l'adeguamento del decreto Monti per le indennità, il contenimento delle spese dei gruppi consiliari, oltre a interventi già in essere assunti proprio per la riduzione dei vitalizi in godimento attraverso una maggiore imposizione fiscale."

La proposta per la nuova normativa sui vitalizi ancora esistenti, coordinata dal presidente Iacop e composta da una dozzina di articoli, sarà all'attenzione della V Commissione giovedì 29 gennaio e il 5 febbraio sarà iscritta all'ordine del giorno dei lavori d'Aula. Il provvedimento porta le firme dei consiglieri Marini (FI), Colautti (NCD), Shaurli (Pd), Agnola (Pd), Lauri (SEL), Paviotti (Citt), Violino (Misto), Cargnelutti (NCD) e Gabrovec (Pd-Ssk). Considerato che dalla legislatura in corso questo istituto è stato cancellato, il progetto di legge riguarda quindi gli assegni vitalizi il cui diritto è nato prima di questa legislatura.

Queste le principali caratteristiche del nuovo progetto normativo: viene confermata l'elevazione a 65 anni dell'età per godere del vitalizio. La sua corresponsione potrà essere anticipata a 60 anni, ma in questo caso con una penalizzazione del 2,5% per ogni anno del quinquennio. Vi sarà inoltre una riduzione temporanea dell'assegno vitalizio, fino al 30 giugno 2018, con percentuali (per scaglioni di importo e in misura progressiva) da un minimo del 6% a un massimo del 15%. In presenza di cumuli, quando cioè al godimento di un vitalizio regionale si affianca uno ad esempio del Parlamento nazionale o di quello europeo, le percentuali aumenteranno (sempre per scaglioni di importo e in misura progressiva) da un minimo del 9% a un massimo del 22,5%.

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