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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Consiglio regionale, abolito il vitalizio. Serracchiani: "Mantenuto un impegno"

Soddisfazione da parte della governatrice e dell'assessore Torrenti per il risultato raggiunto. Non la vede così il Movimento 5 Stelle. Elena Bianchi: "Aver ingannato gli elettori su un argomento così sentito come quello dei tagli ai costi della politica è un fatto molto grave"

Il Consiglio regionale ha cancellato l'istituto del vitalizio. Si tratta di una delle importanti riforme annunciate dalla presidente Debora Serracchiani in campagna elettorale, applicata a poche settimane dal suo insediamento. Secondo la norma approvata ieri dall'assemblea i nuovi consiglieri eletti nell'attuale legislatura, l'XI, non matureranno il diritto al vitalizio; al contrario, per quelli in carica fino alla X, l'assegno vitalizio continuerà ad essere applicato. I commenti della governatrice Serracchiani, di elena Bianchi del Movimento 5 Stelle e dell'assessore Gianni Torrenti raccolti dall'ANSA.

SERRACCHIANI. "Avevamo preso un impegno davanti ai cittadini e lo abbiamo mantenuto nei tempi che ci eravamo dati". Così ha commentato la presidente. "Il lavoro della Giunta - ha proseguito - è stato convinto e deciso come era atteso dai cittadini. Abolendo nella nostra Regione privilegi ormai intollerabili come i vitalizi abbiamo fatto un passo molto importante nella direzione giusta, quella di evitare uno spreco odioso di denaro pubblico e il discredito della politica".

BIANCHI. "Oggi è stato approvato un progetto di legge che allontanerà ancora di più i cittadini dalla politica. Aver ingannato gli elettori su un argomento così sentito come quello dei tagli ai costi della politica è un fatto molto grave, visto che era uno dei pilastri dei primi 100 giorni della presidenza Serracchiani". La capogruppo del M5S Elena Bianchi commenta così il provvedimento approvato oggi, ricordando che i consiglieri M5S hanno presentato 15 emendamenti, di questi 14 sono stati bocciati. Bianchi ha parlato di maggioranza che "calpesta persino il suo programma elettorale" e di tagli che "vengono fatti solo quando riguardano le tasche degli altri", con "altisonanti proclami di riduzione del 50% dei costi che si traducono in compensi di poco inferiori ai precedenti, vengono aboliti i contributi dei singoli consiglieri all'accantonamento dell'indennità di fine mandato e di fatto vengono sensibilmente aumentati i rimborsi spese sottratti per sempre alla rendicontazione: 42 mila euro all'anno a consigliere per l'esercizio del mandato. Senza nessun giustificativo. Sono 3 anni di stipendio netto di un operaio", conclude la capogruppo.

TORRENTI. "Siamo di fronte a un provvedimento che interviene su tutto lo spettro dei costi della politica, che porterà a una riduzione quantificabile in 40 milioni di euro per legislatura, e che colloca il Friuli Venezia Giulia come Regione italiana nettamente più virtuosa". Torrenti parla di una legge ispirata a criteri di "serietà e sobrietà", con riduzioni ben al di sotto delle indicazioni del decreto Monti, sottolineando in particolare la cancellazione dei vitalizi che permetterà di conseguire, oltre a risparmi immediati nel bilancio regionale, anche un positivo effetto moltiplicatore di riduzione dei costi futuri della Regione. Tra i punti qualificanti del provvedimento, Torrenti ricorda la riduzione dei costi per i consiglieri: 40% delle indennità di presenza, 30% delle indennità di funzione, 50% del trattamento di fine mandato. Anche l'indennità di mandato è stata ridotta al di sotto di quanto previsto del decreto Monti, con un meccanismo che tiene conto della distanza del collegio elettorale. Sono state inoltre aumentate le trattenute per le assenze ingiustificate in aula e in commissione, una misura che tende a moralizzare la politica, commenta l'assessore Torrenti. I rimborsi ai Gruppi consiliari hanno avuto inoltre un taglio del 90%, passando da alcuni milioni a 300 mila euro, a cui si aggiunge un ulteriore risparmio di un milione per il costo del personale dei gruppi consiliari. L'assessore ricorda anche le norme che riguardano i compensi per gli amministratori delle società partecipate della Regione, che estendono i principi di "serietà e sobrietà" anche all'esterno.

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