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Niente più addizionale Irpef per oltre 27mila udinesi, in 2mila e 400 non pagheranno i rifiuti

Previste tre nuove aliquote. Per gli udinesi più danarosi possibili aumenti fino a 170 euro all'anno. De Toni: "Aiuteremo chi ha enormi difficoltà nella vita quotidiana"

Tutelare le fasce deboli della popolazione, aumentando il numero di esenti dall'addizionale Irpef e rimodulando le aliquote, che da un'unica soluzione passano a tre diversi scaglioni. È questa la linea dell'Amministrazione comunale. L'indice di vulnerabilità delle famiglie udinesi, secondo i Dati Istat 2022 elaborati dagli uffici del servizio sociale, testimoniano un rischio consistente di disagio e per la giunta De Toni è necessario agire.

Disagi e difficoltà

Udine, in base a quanto comunicato, ha un indice di vulnerabilità più alto –  98.13 – rispetto a tutti gli altri Comuni dell'hinterland, quasi tutti con un livello più basso. "Aiuteremo chi ha enormi difficoltà nella vita quotidiana a vivere con maggiore serenità" ha spiegato il sindaco De Toni. I disagi sono confermati dal numero di richieste che pervengono agli uffici socio assistenziali o ai servizi istruzione comunali. I servizi sociali nel 2020 avevano in carico 734 nuove persone. Nel 2022 il numero degli assistiti è salito di 1.198 unità. In particolare si tratta di minori e anziani. Al momento il Comune si occupa di aiutare – con varie misure sociali – 7.274 persone.

I numeri

Sono 27.172 gli udinesi (il 37 per cento della forza lavoro cittadina) che hanno un reddito sotto i 15mila euro (16.612 sotto gli 8mila). Per queste persone è stato decisa l'esclusione dall'addizionale Irpef, ferma al 2007 a una sola aliquota. Rispetto a prima aumentano così di 10.560 unità gli esenti. I tre scaglioni previsti (in luogo di un'unica aliquota precedente) prevedono per la fascia fino ai 28mila euro di imponibile (esenti esclusi) aliquota dello 0,60 per cento. Per la fascia dai 28mila ai 50mila euro un'aliquota dello 0,70 per cento e oltre i 50mila un'aliquota dello 0,80 per cento. Nel primo scaglione rientrano 50.637 udinesi, nel secondo 16.529 e nel terzo 6.593.

Gli aumenti

Facendo degli esempi – al netto delle modifiche nazionali che il Governo si appresta a varare –, una persona con reddito imponibile di 24.001 euro dovrebbe pagare circa 8 euro in più al mese. Un'altra, con reddito imponibile di 40mila euro, potrebbe vedere invece un aumento mensile di 14,33 euro (che ammonterebbero a poco più di 170 euro all'anno).

Niente Tari

Prevista anche una ulteriore misura di sostegno con l'esenzione della tassa sui rifiuti per una fascia delicata della popolazione. Grazie allo stanziamento di 500mila euro è stato deciso di esentare tutti i nuclei con Isee fino a 3mila euro. Si tratta di 2mila e 400 famiglie.

Mensa scolastica

Prevista maggiore tranquillità anche per le famiglie con bambini in condizioni disagio che frequentano le scuole comunali. I nuclei con un Isee fino a 3mila euro dall'anno scolastico 2024/2025 beneficeranno di una riduzione dell'85 per cento sulla retta della ristorazione scolastica, aumentando quindi i contributi comunali verso questo tipo di utenza, che pagherà solo una cifra simbolica. Nell'anno scolastico 2022/2023 circa 190 famiglie appartenevano alla fascia in oggetto. La spesa, per garantire i costi bassi, è di circa 170mila euro.

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