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Asili nido e aiuti a famiglie e imprese: tutto quello che si deve sapere

Chi ha diritto all'abbattimento delle rette? A quanto ammonta? Come accreditarsi? Le risposte a tutte le domande

Rette degli asili nido: aiuti alle famiglie e non alle imprese?  Ieri abbiamo riportato la denuncia di due titolari di servizi educativi domiciliari, che hanno lamentato un trattamento che penalizzerebbe le loro attività. Dalla Regione arriva un vademecum che replica alle perplessità manifestate dalle due operatrici del settore. 

Chi ha diritto all’abbattimento rette?

Hanno diritto all’abbattimento delle rette le famiglie del Friuli Venezia Giulia con un unico figlio minore e ISEE pari o inferiore a euro 30mila e i nuclei familiari con due o più figli minori e ISEE pari o inferiore a euro 50mila.

Godono del beneficio anche le madri di figli minori, residenti o che lavorino nel territorio regionale da almeno un anno, inserite in un percorso personalizzato di protezione e sostegno all’uscita da situazioni di violenza debitamente attestato, anche in assenza di presentazione di dichiarazione ISEE.

Beneficiano del contributo le famiglie in cui almeno uno dei due genitori sia residente o lavori in regione Friuli Venezia Giulia; qualora residente da più di 5 anni l’incentivo è raddoppiato.

A quanto ammonta l’abbattimento?

Con delibera regionale datata 30 agosto 2019, la regione Friuli Venezia Giulia ha stabilito gli importi del beneficio in base al tipo di servizio frequentato e alla quantità di ore di frequenza. Gli importi mensili sono graduati in relazione alle fasce ISEE del nucleo familiare, privilegiando in particolare le fasce con valore ISEE minore.

La giunta regionale ha stanziato per l’anno educativo 2019/2020 un importo complessivo pari a euro 21.866.109,65.

In sintesi:

Per i nuclei familiari con due o più figli minori (ISEE fino a 50.000 euro) l’entità del beneficio è determinata dalla Giunta regionale fino a un massimo di 600 euro mensile per una frequenza a tempo pieno (almeno 100 ore al mese e con almeno 10 giorni con frequenza superiore alle 5 ore) e 300 euro per una frequenza a tempo parziale.

Qualora il medesimo nucleo familiare abbia due o più figli iscritti contemporaneamente ai nidi o ai servizi integrativi (servizio educativo domiciliare, centro per bambini e genitori, spazio gioco) o a quelli sperimentali il beneficio è determinato:

·         in caso di ISEE fino a 30mila euro per il primo iscritto in base alle fasce d’ISEE, mentre per gli altri figli iscritti in un massimo di 600 per la frequenza a tempo pieno e un massimo di 300 euro per la frequenza a tempo parziale;

·         in caso di ISEE superiore a 30mila euro e fino a 50mila euro in un massimo di 600 per la frequenza a tempo pieno e un massimo di 300 euro per la frequenza a tempo parziale di tutti i figli iscritti con esclusione del primo.

Sono pervenute in relazione a nuclei familiari con un unico figlio 1271 richieste, in relazione ai nuclei familiari con due o più figli 2504 richieste.

La Regione Friuli Venezia Giulia ha già informato gli Ambiti territoriali del riparto e trasferito loro, il 3 ottobre di quest'anno, le risorse economiche per il 2019. Gli enti gestori e le famiglie sono già a conoscenza dell’importo del beneficio di cui potranno godere.

L’accreditamento

L’accreditamento per i Servizi all’Infanzia, avviato a gennaio 2019, rappresenta una importante fase di confronto e di progettazione con i soggetti gestori dei Servizi Educativi per l’Infanzia al fine di garantire alle famiglie del territorio regionale un sistema di servizi a sostegno della cura e dello sviluppo educativo dei loro figli; sistema caratterizzato, non solo da una robusta offerta a livello di ricettività, ma anche da un’ampia gamma di servizi flessibili che rispondano alle diverse necessità dei tempi di lavoro e da un omogeneo livello di qualità.

La rilevazione sul sistema dei Servizi evidenzia la presenza di 265 strutture.

La rilevazione regionale sui dati riferiti all’anno educativo 2017/2018 delinea un sistema territoriale che si avvicina molto al parametro del 33% fissato dall’Unione Europea, poiché a fronte di una popolazione di bambini nella fascia di età 0-3 pari a 24.697, le 265 strutture della nostra regione offrono una ricettività di 7.213 posti che uniti agli 817 posti messi a disposizione dalle sezioni primavera garantiscono una incidenza del 32,5% sulla popolazione di riferimento.

Strutturalmente, la regione Friuli Venezia Giulia è dunque molto vicina a rispondere a dei precisi target di benessere familiare nella cura dei figli nella fascia 0-3 e l’avvio dell’accreditamento accompagnerà il sistema a un percorso di sviluppo della qualità dei servizi che oltre ad esplicitare la quotidianità e l’operatività del servizio all’interno dei progetti educativi, si porranno a un livello riflessivo superiore che vede nel progetto pedagogico l’esplicitazione del piano dei valori, degli intenti educativi generali e la programmazione anche nel significato pedagogico delle attività educative.

L’ultimo tassello che andrà a regolare questo complesso sistema sarà la definizione delle tariffe entro i limiti minimi e massimi, per cui sono in avvio i tavoli tecnici e che consoliderà un sistema di servizi ampio, con criteri di accessibilità omogenei e trasparenti per le famiglie.

Per quanto riguarda la tipologia di servizi, in regione sono presenti 182 nidi di cui 70 a gestione pubblica (la metà di questi in appalto o a gestione mista) e 112 nidi privati.

I servizi integrativi sono offerti da 84 strutture pubbliche e private e garantiscono la copertura di oltre 1.036 posti.

I Nidi Domiciliari rappresentano il 5% della recettività complessiva.

Una degli impegni richiesti nel processo di accreditamento, quale requisito di qualità dei Servizi Educativi per l’Infanzia, è un’attenzione particolare nei confronti dei minori provenienti da famiglie in condizioni di svantaggio economico: la volontà dell’amministrazione regionale è quella di riconoscere e premiare libere e già esistenti iniziative delle strutture per l’infanzia: nella quotidianità i servizi educativi già offrono opportunità ai nuclei familiari con difficoltà economiche quali, ad esempio, la dilazione dei tempi di pagamento, la riduzione delle tariffe, raccolte fondi da destinare a famiglie svantaggiate, etc.

Ritardo nei pagamenti

È in atto un attento monitoraggio dell'accreditamento attraverso contatti con servizi educativi per l’infanzia, Ambiti Territoriali, Comuni che ha, tra le altre cose, l’obiettivo di avere evidenza di eventuali elementi di criticità per apportare modifiche al regolamento orientate sempre alla tutela dei minori e alla qualità dei servizi. A tale scopo sono state già incontrate le rappresentanti dei Servizi Educativi Domiciliari, la Fism, Asso Infanzia, le rappresentanze della Cooperazione e sono in programma questa settimana un incontro con l'associazionismo Gruppo di Studio Nido d'Infanzia FVG e con i Servizi Sociali. 

A pronta risposta del monitoraggio e degli elementi di criticità emersi, sono in calendario:

·         incontri di formazione per i gestori di nido sui temi dell'accreditamento;

·         incontro tecnico con responsabili di ambito per reingegnerizzazione del processo abbattimento rette sia nella fase di presentazione della domanda dei genitori che nel sistema dei pagamenti ai gestori di nido.

La regione FVG è a conoscenza del problema del ritardo dei rimborsi che riguarda - come evidenziato dalla stessa delegazione dei Nido Domiciliari incontrata più volte a partire dalla data del 22 luglio a Udine - solo alcuni Ambiti Territoriali. Vale la pena ricordare che molti Ambiti sono virtuosi e puntuali nel pagamento dei contributi. Ciò nonostante è al vaglio una rivisitazione del sistema di erogazione dei rimborsi.

Conciliazione tempi di lavoro e di cura e Imprenditoria femminile

Con l’asilo gratuito per il secondo figlio, la regione FVG garantisce al 40% delle famiglie in più di accedere ai servizi all’infanzia e quindi di conciliare tempi di lavoro e di cura.

La rilevazione sul sistema dei Servizi evidenzia anche un totale complessivo di 1.896 operatori – quasi esclusivamente donne - che lavorano all’interno di queste 265 strutture di cui 1.178 con un profilo educativo.

Gli enti gestori (privato sociale o libere professioniste) ricevono sì pagamenti a prestazione effettuata, ma entrando nel sistema dell'accreditamento e abbattimento possono contare su un importante finanziamento pubblico che rende sostenibili i costi dei servizi dell’attività.

Ciò nonostante l’amministrazione sta comunque pensando a soluzioni per ridurre i tempi di pagamento e per andare in contro a problematiche che toccano anche i Nidi domiciliari.

Seconda educatrice

Nella organizzazione dei Servizi per l’Infanzia la priorità resta la qualità del servizio e la tutela del minore. Il tema della contitolarità che deve essere garantita a prescindere dal modello organizzativo e di gestione del servizio (nel caso dei Nidi Domiciliari due educatrici, libere professioniste), si pone in conflitto con il requisito di individuazione di un unico gestore che risponde dell’attività del servizio erogato ai minori e alle famiglie. Il tema è all’attenzione della direzione che possa garantire equilibro tutela minore e sostenibilità gestione servizio.
 

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