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Un anno senza eventi: il mondo dello spettacolo e della cultura scende in piazza

Oggi, martedì 23 febbraio in Piazza Unità a Trieste, manifestazione regionale di tutto il comparto: artisti, tecnici ma anche il pubblico a chiedere tutele

Voi ve lo ricordate l'ultimo concerto che avete ascoltato? E l'ultimo spettacolo di teatro a cui avete assistito? E l'ultimo film visto sul grande schermo? 
Era il 23 febbraio 2020 quando sono stati chiusi per decreto i cinema, i teatri, le sale concerto e sospesi tutti gli eventi di spettacolo dal vivo. Da allora, salvo la troppo breve parentesi estiva oltre settemila occupati solo in Friuli Venezia Giulia (dati INPS 2019) stanno vivendo una condizione di profonda precarietà, disoccupazione e assenza totale di prospettive, sopravvivendo a stento con l’elargizione di insufficienti misure tampone: quattromilaottocento euro complessivi ai più fortunati, mentre molti altri rimangono tuttora a mani vuote perché ancora incagliati nelle maglie della burocrazia.

La situazione

Dopo 365 giorni in modalità "OFF" — a porte chiuse, luci spente, bauli fermi, magazzini inattivi e pertanto in mobilitazione costante — in cui l’Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dello Spettacolo e Cultura FVG ha fatto da catalizzatore e da collettore delle innumerevoli realtà del territorio e delle loro istanze, ottenendo sul fronte regionale la convocazione al tavolo istituzionale che ha portato alla recente approvazione del ddl 122 (ristori e ripartenze).

Le richieste

Agli assessorati competenti viene richiesta pertanto la tempestiva erogazione dei ristori stanziati e che venga inoltre confermata l’intenzione di assegnare i fondi per le ripartenze sulla base di un’effettiva e certificata ricaduta occupazionale per i professionisti del settore, tutti. Ma è ovviamente sul fronte governativo che si gioca la partita più importante e alle istituzioni nazionali va la richiesta di prendere in carico alcune urgenti e necessarie istanze:

  • lo sblocco immediato e la conseguente erogazione dei ristori rimasti in sospeso durante le settimane di instabilità governativa;
  • la concertazione di protocolli di sicurezza per lavoratori, lavoratrici e pubblico che consentano la riapertura degli eventi dal vivo e che siano commisurati alla tipologia e alle dimensioni degli stessi;
  • la tempestiva convocazione di un tavolo interministeriale che coinvolga lavoratrici e lavoratori del settore spettacolo e cultura;
  • l’attuazione di una riforma strutturale del settore che tuteli realmente non solo grandi enti e grandi aziende ma anche e soprattutto lavoratrici e lavoratori;
  • la progettazione e la realizzazione di tutte le misure, economiche e non, necessarie a garantire una vera e totale ripartenza del settore
  • la concretizzazione di provvedimenti finalizzati al finanziamento e al sostegno delle piccole e medie realtà che si occupano di spettacolo e di cultura, che ad un anno dal blocco del pubblico spettacolo rischiano di chiudere e di non poter più compiere il loro fondamentale ruolo legato alla cultura
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La manifestazione

Con una manifestazione che si tradurrà anche in azione artistica, il mondo dello spettacolo e della cultura del Friuli Venezia Giulia scende in piazza ad un anno dalla chiusura totale degli eventi. Artisti di ogni disciplina, tecnici, organizzatori e addetti alla produzione, martedì 23 febbraio 2021, alle ore 15.00, si ritroveranno in Piazza Unità d’Italia a Trieste sotto l’egida dell’Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dello Spettacolo e Cultura FVG.

I sindacati

Al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della cultura e dello spettacolo, scenderanno in piazza anche i sindacati. Ammortizzatori sociali e sostegni fino alla fine dell’emergenza sanitaria, per garantire il reddito dei lavoratori e a salvaguardia dell’occupazione. La riapertura in sicurezza di cinema, teatri e musei. Il rinnovo dei contratti nazionali e la definizione di protocolli a tutela dei lavoratori autonomi e dei professionisti. Una riforma legislativa del settore degli spettacoli e la stabilizzazione dell’occupazione nelle fondazioni lirico-sinfoniche. Sono gli obiettivi della campagna #torniamoafarespettacolo, indetta dai sindacati di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom.

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