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Concerti Lignano Sabbiadoro / Lungomare Trieste

Bluvertigo: la band capitanata da Morgan in concerto a Lignano

Come se la passa il gruppo milanese e quali sono i progetti futuri? Lo racconta Andy, volto "storico" della formazione

I Bluvertigo tornano in Friuli, e lo fanno per un concerto alla Beach Arena di Sabbiadoro, tra vecchi successi e nuove canzoni, come racconta Andy, uno dei leader della band assieme a Morgan. 

Com’è pensato lo spettacolo? Percorrerete la vostra carriera o ci saranno brani nuovi, nuove sonorità?

"A differenza dei concerti dell’anno scorso ci sarà il nuovo singolo che uscirà a settembre già presentato al concerto del primo maggio a Roma. Stiamo facendo senza dubbio una ricerca differente non tanto per l’immediato ma per il nuovo progetto, si tratta di un percorso preparatorio. Diciamo che per ora questa è ancora una situazione in work in progress, abbiamo realizzato il videoclip di “Andiamo a Londra”, abbiamo preparato la nuova immagine e le nuove foto per la pubblicità e questi live sono una preparazione al nuovo progetto."

Questo è un ritorno ufficiale finalmente, dopo anni di false speranze con concerti sporadici ma è stato accompagnato  da una nuova canzone dal titolo “Andiamo a Londra”, una provocazione quindi: tornate e  volete già andarvene? Perché questa scelta?  

"Sì è una provocazione. Ma andiamo a Londra è solo un intercalare, è come dire anche andiamo a Bangkok, ad esempio. Vuole essere di buon auspicio per cercare qualcosa di differente, anche in casa propria."

Dopo una trilogia -“Acidi e basi” , “Metallo non Metallo”, “Zero” - e dieci anni in cui non avete composto più nulla assieme ma singolarmente o con altri progetti, come si arriva a realizzare un nuovo album? Ci sarà l’esperienza accumulata da soli o sarà una ripresa del lavoro precedentemente chiuso?

"Lo si vive di giorno in giorno, Morgan ha scritto nuovo materiale in questi anni sia a livello di suoni che di testi e ci siamo riuniti. Non c’entrerà nulla con la trilogia, sarà un’occasione per riunione le nostre forze e mettere assieme le cose che abbiamo sperimentato anche da soli. Una nuova sfida."

Arriviamo al vostro pubblico, formato da nostalgici dei primi anni ma anche da tantissimi giovanissimi che non hanno vissuto la vostra prima parte di carriera ma che amano le vostre canzoni. Vi aspettavate che potesse succedere questo?

"Sì me ne sono accorto di questa cosa. Mi fa molto piacere che le nostre sonorità non siano state dimenticate, soprattutto perché viviamo in un periodo di grande confusione a livello musicale, quindi mi fa piacere se qualcuno ha ancora voglia di soffermarsi su di noi, questo pubblico è una bella novità. Io credo che abbia contribuito anche l’aspetto che generato dal percorso di Morgan in tv, ha sicuramente destato curiosità anche su di noi e ha contribuito al cambiamento di pubblico, un piacere per noi che risaliamo sul palco sia per quelli a cui mancavano i  nostri concerti, sia per quelli che hanno sempre aspettato un live dei Bluvertigo."

Ultime due domande che riguardano voi e la musica al giorno d’oggi e come l’avete ritrovata. Partendo dal fatto che con i vostri brani così ‘strani’, ‘sorprendenti’ e assolutamente non pop siete riusciti a scalare le classifiche, ad essere trasmessi in radio e a vincere un sacco di premi, al giorno d’oggi invece la  musica italiana di ‘nicchia’, indipendente e sana per uscire dal quel circuito ed emergere si sta conformando allo stile pop, con canzoni che hanno testi e musiche molto immediate e dirette, qual è il tuo pensiero a riguardo? (Prendo ad esempio Lo Stato Sociale che ha suonato con voi al Primo Maggio)

"Lo Stato Sociale li abbiamo conosciuti e devo dire che sono molto svegli e freschi, stanno andando forte e credo che stiano portando avanti un discorso molto simile al nostro, che siamo nati come band a cavallo di una generazione a metà strada degli anni 90, dove però le case discografiche ti concedevano un lungo periodo. Sono cambiati i tempi ora, è tutto più veloce per colpa di quello che genera il fenomeno televisivo che con questi talent sforna un sacco di artisti per poi arrivare al risultato concreto di due, tre elementi. La scena alternativa  comunque è molto attiva, se penso anche a Le Luci della Centrale Elettrica o i Ministri che fanno un sacco di concerti e riempiono tutti i locali in cui suonano, incuriosendo un pubblico più selezionato. Oggi  comunque è cambiato tutto, ripeto. E’ cambiato il sistema, quella via di mezzo che c’era tra televisione e concerti ora non esiste più, ora viaggiano su mondi molto separati."

Siete sempre stati considerati una band con sonorità non italiane, con prospettive di sviluppo all’estero.  Succederà veramente o non vi interessa più? C’è una band che potrebbe superare i nostri confini? 

“So che la scena gotica gode di un riscontro maggiore all’estero, poi penso ad un gruppo con cui ho avuto a che fare da poco al Primo Maggio, i Lacuna Coil che hanno fatto il loro successo fuori dall’Italia. Ecco, nel pop un fenomeno anomalo in cui però mi trovo distante nei rapporti e nelle preferenze è sicuramente quello dei The Kolors, partiti veramente da zero ma che con questa spinta di adesso potrebbero tranquillamente varcare i nostri confini. Nel nostro caso invece per ora non è una priorità sicuramente, è già difficile trovarsi tra di noi e progettare le cose che stiamo facendo adesso.  Io con il mio progetto parallelo di pittura e musica, i Fluon ho molto a che fare con l’estero, i miei quadri soprattutto viaggiano molto, sicuramente più di me."

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