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Invasione di zanzare in zona Palamostre: "Dopo le promesse di risolvere, il sindaco non risponde più alle mail"

Parla una residente dopo la prima denuncia del problema alla nostra testata. La situazione sanitaria, a causa del proliferare di insetti, è fuori controllo

La zona del Palamostre è infestata dalle zanzare da tempo. Il sindaco, personalmente, aveva promesso di risolvere la situazione a settembre dello scorso anno, ma nonostante le assicurazioni non è cambiato nulla. A raccontarlo è una nostra lettrice, Giulia Esente, che già la scorsa settimana aveva scritto a UdineToday per lamentare il problema.

L'origine del problema

Come già testimoniato da Giulia Esente al civico 26 di via Latisana, abbandonata da anni, c'è villa Tarlao, nel cui giardino incolto proliferano le larve di zanzare. L'immobile potrebbe costituire un grave problema non solo per la presenza degli insetti, ma anche per lo stato in cui riversa la vegetazione circostante, con alberi pericolanti che appoggiano direttamente sul muro di cinta già in parte compromesso. A nulla sono valse le segnalazioni fatte da Giulia. Il primo cittadino Pietro Fontanini aveva promesso via mail un intervento tempestivo per la primavera di quest'anno, ma nulla è stato fatto. Giulia ha riscritto anche a maggio per tentare di avere un riscontro ma, questa volta, non ha ottenuto nessuna risposta.

Emergenza zanzare via Latisana, la villa abbandonata

I fatti

A partire dai primi giorni di settembre 2021, Giulia, in procinto di trasferirsi a Udine con la famiglia e un bambino piccolo, ha contattato gli uffici preposti per segnalare l’invasione delle zanzare tigre che aveva notato durante i lavori di ristrutturazione dell’abitazione. Si è rivolta al Comune di Udine, all’azienda sanitaria e successivamente anche alla polizia locale. Pochi giorni dopo ha ricevuto una risposta da un tecnico comunale, l’ingegner Carlo Fioritto, che le suggeriva di verificare la presenza di focolai nella sua proprietà e le assicurava che l’amministrazione aveva provveduto alla disinfestazione della zona in tarda primavera e a inizio estate. Inoltre, per i problemi di vegetazione incolta e pericolante, la informava che avrebbe inoltrato la segnalazione anche alla polizia locale. Dopo qualche settimana, in data 30 settembre 2021, anche il sindaco le ha indirizzato una mail. Fontanini affermava che nei giorni precedenti i tecnici del Comune erano stati sul posto a effettuare il sopralluogo richiesto. I tecnici, quindi, avevano evidenziato l’effettivo problema di invasione di zanzare e avevano confermato come origine della situazione proprio la villa abbandonata. Il primo cittadino proseguiva nella mail: “Il Comune ha provveduto all'effettuazione della sanificazione ambientale propedeutica a contenere e arginare i danni provocati dalle zanzare. Non abbiamo modo di intervenire ulteriormente nell'immediato, ma assicuriamo che il prossimo anno provvederemo a garantire il servizio con particolare attenzione alla zona proprio alla luce delle criticità da lei riportata alla nostra attenzione”.

La mail del sindaco, datata 30 settembre 2021

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Situazione invivibile

Quindi Giulia ha atteso fiduciosa che le promesse fatte dal sindaco trovassero compimento l’anno successivo. Invece, il problema si è ripresentato in maniera ancora più evidente. Impossibile anche solo scendere dall'auto ed entrare in casa senza essere attaccati da nugoli di zanzare tigre molto aggressive. Niente giochi in giardino per il figlio della giovane mamma, nessuna passeggiata nei dintorni, aprire le finestre senza zanzariere è praticamente impossibile. Una situazione invivibile che anche altri residenti hanno sottolineato con forza. In data 12 maggio Giulia ha scritto una nuova email alle istituzioni per segnalare che il problema si stava ripresentando e che nulla era stato fatto fino a quel momento. La mail è stata indirizzata nuovamente al sindaco di Udine, all’azienda sanitaria e alla polizia locale. Ma, ad oggi, un mese dopo, a questa missiva non è stata data nessuna risposta da nessuno degli interlocutori. Nulla è stato fatto per risolvere un problema. Pare poi che questa situazione si stia trascinando da anni senza trovare una soluzione. “Non è possibile continuare così – commenta Giulia –. Camminare all’aperto in questa zona è un dramma. Oltre alle fastidiose punture, abbiamo paura che si possano diffondere malattie tropicali, come si è già verificato in passato. Dopo due anni di pandemia mi sembra assurdo che le autorità ancora tergiversino in casi in cui devono tutelare la salute dei loro cittadini”. E aggiunge: “Come possono pensare che io tenga un bambino piccolo come mio figlio chiuso tra le pareti di casa per tutta la stagione estiva? Sono basita che questa volta nessuno si sia degnato di darmi una risposta. Se non avremo riscontri ci riserveremo di adire le vie legali”.

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