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Disabilità

Udine modello per l'accessibilità? Marchiol:"L'unica cosa abbattuta da Fontanini sono alberi e diritti"

Ivano Marchiol, candidato Sindaco di Spazio Udine, Movimento 5 Stelle e Udine Città Futura, risponde alle parole del Ministro per le disabilità Locatelli e del sindaco Fontanini sul tema della disabilità a Udine

Il piano applicato, secondo il Ministro Locatelli, tanto da rendere Udine un modello, è stato chiuso a doppia mandata in qualche cassetto: “Le persone disabili a Udine possono solo contare sulle loro capacità e sui loro legami familiari e amicali”

Così Ivano Marchiol, candidato Sindaco di Spazio Udine, Movimento 5 Stelle e Udine Città Futura, risponde alle parole del Ministro per le disabilità Locatelli e del sindaco Fontanini.

“Ho letto che Udine, per quanto raccontato al Ministro Locatelli, sarebbe un modello per l’accessibilità e ho pensato: o il resto d’Italia è completamente allo sfascio oppure il racconto manca di importanti verità”.

“Ho partecipato alle riunioni per la redazione del Peba (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche): un documento molto interessante e approvato con “soli” 30 anni di ritardo. Ma tra approvazione e applicazione c’è una bella differenza. Il Peba questo è: un documento scritto, inapplicato. Dalla Stazione, passando per i negozi, fino ad arrivare a molti monumenti: Udine rimane inaccessibile. LA cosa più assurda è che addirittura alcuni Servizi del Comune sono totalmente negati a chi ha difficoltà motorie. Questa è la verità: le persone con disabilità, o come dice il Sindaco gli “handicappati”, che vivono in città possono solo contare sulla loro capacità e i loro legami familiari e amicali per una vita sociale in quanto cittadini, contribuenti e portatori di Diritti. Anche nelle nuove opere vediamo il solito pressapochismo: un esempio su tutti piazzetta Belloni dove è stata costruita una rampa per disabili (abbattendo gli alberi) per finire su una scalinata, completamente inaccessibile”.


“Parlare di accessibilità significa, innanzitutto, riuscire a costruire lo spazio urbano e i servizi in modo che siano fruibili da tutti e tutte a prescindere dalla loro condizione – evidenzia con forza Marchiol -. È possibile, succede in molte città Italiane ed europee e questa è la strada giusta ancora non percorsa nella nostra Udine e non compresa: sia a causa della faciloneria di chi pensa che aver scritto un documento sia sufficiente sia per via dell’improvvisazione di chi propone la costruzione di rotatorie al posto dei semafori all’interno dello spazio della città, con il rischio dell’effetto Viale Venezia in cui i residenti di San Rocco ci contattano perché ora non riescono in bici, a piedi o in carrozzina ad attraversare la strada per raggiungere luoghi di commercio, il Cimitero e spazi di aggregazione”.

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