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Minori stranieri non accompagnati, la replica dell'assessore

Dopo il nostro articolo sull'accoglienza dei minori ospitati nella struttura di Aedis di viale XXIII Marzo, il responsabile dell'Equità sociale Stefano Gasparin fa chiarezza

A seguito del nostro articolo in merito al trasferimento dei minori stranieri non accompagnati trasferiti dalla struttura gestita dalla cooperativa Aedis di viale XXIII Marzo, arrivano alcune precisazioni da parte dell’Amministrazione comunale. Nella rettifica si sottolinea che il servizio di pronta accoglienza affidato ad Hanna House non è sostitutivo, ma in aggiunta a quello già in essere. Poi si precisa che il numero dei minori ospitati in viale XXIII Marzo “dal verbale Nas" risulta essere stato di 35 e che "la struttura è autorizzata per 24”. Tra Comune di Udine e Aedis, si sottolinea, “non è stato formalizzato nessun accordo”. 

“Non c’è stata nessuna intesa – si fa sapere da palazzo D'Aronco –, i minori affidati al Comune di Udine sono accolti in viale XXIII marzo in regime di pronta accoglienza, cioè affidati dalle forze dell'ordine per essere poi collocati nelle strutture residenziale di accoglienza. Alla data del 25 agosto in viale XXIII marzo erano accolti 14 minori del Comune di Udine, di cui 11 sono stati spostati in accoglienza in altre strutture e due sono ancora presenti in struttura. Un terzo minore si è allontanato volontariamente e poi, a seguito di nuovo rintraccio, è stato direttamente collocato in accoglienza residenziale”.

In relazione all’affido ad Hanna House, con determinazione con impegno di spesa dello scorso 8 settembre, rispetto a quanto dichiarato dal direttore della struttura di piazzale Cella, si rende noto che “riguarda nuovi rintracci: dal 25 agosto a oggi sono infatti stati rintracciati 28 nuovi arrivi,di cui 12 affidati in pronta accoglienza e i restanti nelle altre strutture”. Infine c’è una precisazione in merito alla dichiarazione dell’assessore all’Equità sociale, Stefano Gasparin.

“La criticità non riguarda solo la preannunciata volontà di Aedis di lasciare la struttura di viale XXIII Marzo ma è riferita al flusso di arrivi in costante aumento e all'espletamento delle procedure da parte della prefettura per il reperimento di operatori per il servizio di pronta accoglienza (di cui in fase emergenziale dovrebbe farsene carico la prefettura) che non si è ancora conclusa. Per risolvere la criticità il Comune ha messo a disposizione propri alloggi (che ovviamente sono siti nel comune di Udine e non fuori comune) per complessivi 12 posti. Oltre a ciò ha provveduto ad implementare, per gli operatori già affidatari del servizio che avevano disponibilità di ulteriori posti rispetto a quelli offerti in sede di gara (al momento Casa dell’Immacolata e Oikos), ad integrare i relativi impegni di spesa come previsto dal codice degli appalti. La ricerca di posti disponibili in ulteriori strutture di accoglienza anche fuori regione non ha dato esiti positivi dato che la situazione di saturazione riguarda tutto il territorio nazionale”.

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