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Cronaca

Dimissioni Puschiasis a causa di un conflitto di interesse: è caos

Baraonda alla conferenza stampa indetta questo pomeriggio dal presidente nazionale di Federconsumatori, Emilio Viafora, dove si sono presentati diversi soci muniti di cartelli in difesa dell'avvocatessa dimissionaria. La situazione degenera in urla, litigi e qualche lacrima

Dopo le dimissioni di Barbara Puschiasis dalla presidenza di Federconsumatori Fvg, è stata indetta in tempi record per questo pomeriggio una conferenza stampa straordinaria per fare il punto della situazione da parte del suo vertice nazionale, Emilio Viafora (eletto lo scorso anno - così ci spiegano i soci - in quota Cgil-Camusso). Tema centrale: la lettera e le motivazioni delle scelte rese pubbliche dall'avvocato. Doveva essere un incontro per la stampa ma a presentarsi non sono stati solamente i cronisti locali ma anche un nutrito manipoli di soci e risparmiatori, amici e compagni di "sventure" dell'avvocatessa udinese, che con quest'ultima hanno combattuto diverse battaglie legali contro il crack delle banche venete e svolto mesi e mesi di lavoro, il più delle volte - così ci spiegano - nell'indifferenza generale, anche nei giorni festivi. Molti di loro si sono presentati con dei cartelli in mano (alcuni inneggianti la mancanza di trasparenza, altri la sudditanza, altri ancora le mire personali) e quasi tutti sono intervenuti durante l'incontro frapponendosi alla ricostruzione dei fatti che Viafora ha provato ad illustrare agli attoniti rappresentanti della stampa locale. 

Baraonda alla conferenza stampa

Il conflitto d'interesse

Viafora - davanti a Marco Valente di Federconsumatori Gorizia, Gianfranco Tamburini di Pordenone, Angelo D'Adamo di Trieste e Wanni Ferrari in rappresentanza dell'associazione udinese - dopo alcuni minuti in cui ha tergiversato, ha iniziato a sbottanarsi definitivamente arrivando al nocciolo della questione: la causa che ha portato alle dimissioni di Barbara Puschiasis sarebbe stato un conflitto d'interesse che lei stessa avrebbe -  a suo dire - sottaciuto e nascosto ai vertici e ai consumatori.Nel merito, per Viafora, la pietra dello scandolo è la firma di una convenzione per la gestione delle pratiche dei risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza che Federconsumatori Udine ha fatto con un legale che avrebbe costituito una società a responsabilità limitata proprio con Puschiasis, legale che «ha ricevuto una doppia sanzione amministrativa in qualità revisore di Banca Popolare Cividale per mancata vigilanza nel governo di quella banca. Questo - continua Viafora - crea a Federconsumatori un problema oggettivo, visto che abbiamo portato avanti una lunghissima battaglia contro la Consob e la Banca d’Italia proprio per mancanza di vigilanza». Viafora parla apertamente di «conflitto di interessi» e «problema di opportunità» da parte dell'ormai ex presidente Fvg nel momento in cui avrebbe indicato, a suo dire, il professionista in questione. Nel merito, per Viafora, la pietra dello scandolo è la firma di una convenzione per la gestione delle pratiche dei risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza che Federconsumatori Udine ha fatto con un legale che avrebbe costituito una società a responsabilità limitata proprio con Puschiasis, legale che «ha ricevuto una doppia sanzione amministrativa in qualità revisore di Banca Popolare Cividale per mancata vigilanza nel governo di quella banca. Questo - continua Viafora - crea a Federconsumatori un problema oggettivo, visto che abbiamo portato avanti una lunghissima battaglia contro la Consob e la Banca d’Italia proprio per mancanza di vigilanza». Viafora parla apertamente di «conflitto di interessi» e «problema di opportunità» da parte dell'ormai ex presidente Fvg nel momento in cui avrebbe indicato, a suo dire, il professionista in questione (in basso la ricostruzione fedele di quanto afferma Federconsumatori).

Dimissioni richieste

Per queste ragioni, il giorno 21 dicembre 2017, Federconsumatori, in una riunione congiunta tra il presidente nazionale e l'ufficio di presidenza regionale dell'associazione, "essendosi creata una situazione di potenziale conflitto d'interessi nella gestione della nota vicenda delle banche venete e venuto meno il rapporto fiduciario con gli organismi dirigenti" ha chiesto alla presidentessa dell'associazione del Fvg di rassegnare le dimissioni. Mano a mano i soci e i risparmiatori presenti hanno protestato per le ricostruzioni che venivano esposte, difendendo la Puschiasis per trasparenza e sacrificio. Le loro richieste di spiegazioni sono poi ricadute sul presidente di Federconsumatori Udine, Wanni Ferrari, messo totalmente a conoscenza - secondo loro - delle azioni portate avanti dalla presidentessa in quanto artefice di una firma apposta su un documento che prevedeva la convenzione fra l'srl di Puschiasis e l'associazione udinese. «Ho firmato senza sapere. Mi sono fidato delle indicazioni di Puschiasis senza effettuare un controllo» ammette il referente.

L'altra faccia 

Barbara Puschiasis smentisce categoricamente la ricostruzione riportata da Viafora e Ferrari : "Io trasparente - replica Puschiasis che sostiene di non essersi mai mossa al di fuori delle regole statutarie dell'associazione -, non ho nulla da nascondere. Sono solo strumentalizzazioni". Per Federconsumatori si tratta di un duro colpo a livello regionale e nazionale da assorbire. Sono a rischio più di 15 mila tessere di soci, risparmiatori e consumatori friulani, quelli per cui la loro ex presidente ha lottato portando avanti la mozione per il Fondo di ristoro e che la stessa Puschiasis ha dichiarato di voler difendere anche in futuro. Il problema reale, sobillano alcuni dei soci alle nostre orecchie a fine conferenza stampa, non era affatto il conflitto d'interesse, ma trovare una scusa per fare fuori la loro rappresentante, una referente locale che si era fatta troppo spazio grazie al suo sudore e sacrificio, ottenenendo, anche grazie alle sue battaglie e alla sua competenza, molta - troppa - visibilità.  

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La ricostruzione cronostorica riportata da Federconsumatori:

  • nel gennaio dell'anno 2017, l'avv. Barbara Puschiasis, congiuntamente ad altro legale udinese, chiedeva al Consorzio di Bonifica Pianura Friulana di poter condurre in locazione un immobile sito in Udine, che gli veniva concesso con delibera del mese di marzo;
  • successivamente, nel mese di luglio, tale contratto veniva modificato, con intestazione dello stesso ad una società a responsabilità limitata, costituita dai medesimi professionisti, avente come oggetto sociale, tra gli altri, “la fornitura di consulenze e servizi, con o senza organizzazione di mezzi, utili all'esercizio di attività professionali;
  • di un tanto, tuttavia, la ex presidente della Federconsumatori del Friuli Venezia Giulia non informava, né formalmente né informalmente, la dirigenza regionale;
  • nel frattempo, essendo state poste in liquidazione coatta amministrativa le banche venete, la Federconsumatori decideva di assistere i soci nell'effettuazione dell'insinuazione nel passivo fallimentare, operazione per la quale la signora Puschiasis consigliava, perché, a suo dire, dotato di struttura dimensionalmente idonea, lo studio legale con il quale aveva preso in locazione l'immobile di proprietà del Consorzio di Bonifica, pur non avendo quest'ultimo mai collaborato in precedenza con l'associazione;
  • le Federconsumatori di Udine, Pordenone e Treviso, convogliavano la gran parte delle pratiche relative alla domanda d'insinuazione al passivo fallimentare della Banca di Vicenza e di Veneto Banca, in numero di circa 1.500, al legale indicato dalla presidente regionale del Friuli Venezia Giulia;
  • appena nel mese di ottobre, gli organi dirigenti regionali della Federconsumatori venivano a conoscenza dei rapporti esistenti tra la signora Puschiasis ed il legale incaricato della gestione delle insinuazioni nel passivo fallimentare, e decidevano di informare di un tanto la struttura nazionale;
  • quest'ultima rilevava, tra le altre osservazioni mosse, l'esistenza a carico del professionista al quale venivano affidate le pratiche sulle banche venete, di una procedura sanzionatoria della Banca d'Italia per omessa vigilanza nell'espletamento delle funzioni ricoperte presso altro Istituto di credito regionale;
  • il giorno 21 dicembre 2017, in una riunione congiunta tra il presidente nazionale della Federconsumatori e l'ufficio di presidenza regionale dell'associazione, essendosi creata una situazione di potenziale conflitto d'interessi nella gestione della nota vicenda delle banche venete, e venuto meno il rapporto fiduciario con gli organismi dirigenti, veniva chiesto alla signora Puschiasis di rassegnare le dimissioni dagli incarichi dirigenziali coperti nell'ambito della Federconsumatori.

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