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Caso Petrillo, la Procura generale chiede la conferma della condanna di primo grado

Oggi 20 settembre si è tenuta l'udienza del processo d'Appello alla ex assistente sanitaria trevigiana, accusata di solo finto di iniettare i vaccini a circa 8 mila pazienti. La lettura del dispositivo è prevista per il 27 novembre prossimo

È stata rinviata al 27 novembre prossimo l'udienza decisiva nel processo di secondo grado a Emanuela Petrillo, l'ex assistente sanitaria 38enne di Spresiano, già operativa a Udine e Codroipo, condannata dal Tribunale di Udine a 8 anni e sei mesi di reclusione per aver solo finto di iniettare i vaccini a circa 8 mila pazienti, per lo più bambini, tra 2009 e 2017, durante il periodo in cui prestò servizio come assistente sanitaria in Friuli e a Treviso. La donna è accusata di peculato, omissione in atti d’ufficio e falso.

Preso atto che una parte dei reati della Petrillo si sono prescritti (in aggiunta a quelli antecedenti al 2012 sarebbero "scomparsi" buona parte di quelli commessi in Friuli) la Procura generale presso la Corte d'Appello di Trieste ha chiesto oggi, 20 settembre, la conferma della sentenza di primo grado rideterminata rispetto alla prescrizione. Inoltre l'accusa ha inoltrato alla Corte la richiesta per una integrazione della consulenza fornita in primo grado da Matteo Bassetti, il noto virologo direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova con un passato proprio a Udine, che però non è stata accolta.

Secondo la perizia del professore, componente della "task force" che aveva preso parte alla perizia sulle risposte immunologiche delle persone vaccinate dalle Petrillo, la risposta alla prima dose del vaccino del morbillo, la cosidetta siero conversione sarebbe pari al 90 per cento dei pazienti. Invece secondo quanto emerso dall'incidente probatorio 133 provette di sangue di persone inoculate dalla Petrillo (su 159 prese in esame) risultano non avere reagito al siero. Il 27 novembre, prima della lettura del dispositivo, ci saranno le repliche della difesa (affidata all'avvocato Paolo Salandin), delle parti civili (tra cui la Uls 2 di Treviso, rappresentata dall'avvocato Fabio Crea) e della Procura generale.

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