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Ozono oltre i limiti in città, le indicazioni e i rischi possibili

Sabato e domenica i valori massimi hanno oltrepassato i limiti. In particolar modo per quello che riguarda i soggetti più deboli è consigliabile evitare di uscire nelle ore più calde della giornata

La quantità di ozono nell’aria ha superato la soglia di guardia. L’ozono è il prodotto di una serie di reazioni chimiche che partono da alcuni inquinanti primari emessi direttamente dagli autoveicoli, e che sono favorite dalla presenza delle radiazioni del sole. Proprio per queste motivazioni le concentrazioni più elevate di ozono si raggiungono nel periodo estivo e nelle ore più calde della giornata in cui è massimo l’irraggiamento solare.

I rischi maggiori sono quelli di malattie delle vie respiratorie, quali l’asma e broncopatia cronica ostruttiva; inoltre i soggetti anziani, a causa di una riduzione fisiologica della funzionalità respiratoria sono considerati a rischio. L’ozono è presente nelle nostre case in concentrazioni nettamente inferiori a quelle esterne. Per questo motivo è importante, soprattutto per le persone più sensibili come i bambini e gli anziani ed ai soggetti a rischio, non uscire nelle ore più calde della giornata (indicativamente nella fascia oraria compresa tra le ore 13 e le ore 18) e di limitare, nei limiti del possibile, durante queste ore, i ricambi d’aria con l’esterno. Nessun limite, infine, per quanto riguarda la circolazione veicolare.

Va ricordato che tali precauzioni non riguardano solo le aree caratterizzate da un traffico più intenso. Se le condizioni meteorologiche sono particolari, infatti, sono sufficienti concentrazioni non elevate di inquinanti primari per raggiungere invece valori alti di ozono e bisogna anche sottolineare che i livelli più alti di ozono non si raggiungono nelle aree ad alto traffico veicolare ma in luoghi a volte lontani dai punti di emissione (in aree verdi urbane ma anche in zone a considerevoli distanze dalla città, per questo le due centraline della città sono in due aree verdi una centrale ed una periferica al fine di evidenziare le punte più critiche di tale inquinante). Per quanto riguarda l’ozono, la normativa ha fissato i livelli massimi per la concentrazione di ozono nell’aria e fissa i due limiti medi orari a 180µg/mc per il livello di attenzione o di informazione e a 240µg/mc il livello di allarme.

Dal punto di vista medico, il principale bersaglio dell’ozono sono le mucose, in particolar modo le vie aree. Le conseguenze sulle vie aeree dipendono dalle concentrazioni dell’ozono e dal tempo di esposizione. A concentrazioni sempre crescenti, e comunque ben al di sopra dei limiti indicati dalla normativa come limiti di attenzione e per periodi prolungati di tempo, gli studi epidemiologici dimostrano un aumento del rischio di riduzione dei parametri di funzionalità respiratoria e dell’insorgenza di sintomi irritativi delle vie aeree. Aumentando l’attività fisica e, quindi, la profondità e frequenza del respiro, aumenta la penetrazione dell’ozono nelle vie aeree più basse.
 

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