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Dopo il trasferimento dei minori della comunità di viale XXVIII Marzo, il Comune revoca l'autorizzazione

Il Comune di Udine ha revocato l'autorizzazione al funzionamento alla comunità gestita dalla cooperativa Aedis di viale XXIII Marzo

Da qualche giorno, ormai, l'edificio che un tempo ospitava una residenza per anziani in viale XXIII Marzo e che dal 2020 era stato trasformato, sotto la medesima proprietà, in sede per l'accoglienza di minori stranieri non accompagnati gestito da Aedis, è vuoto. Il trasferimento è avvenuto giovedì 28 settembre e oggi, mercoledì 4 ottobre, è arrivata l'ordinanza di revoca dell’autorizzazione al funzionamento firmata dal Comune di Udine. L'autorizzazione, come comunità educativo assistenziale destinata ad accogliere minori autosufficienti per l'immobile di viale XXIII Marzo 1848, era stata rilasciata con determinazione dirigenziale a dicembre 2020. L'amministrazione comunale udinese ha ordinato ad Aedis, contestualmente all'ordinanza di revoca, di informare i Comuni affidatari dei minori accolti presso la struttura della disposizione presa. Questa esplicitazione arriva a seguito, evidentemente, del ritardo con cui la cooperativa ha completato il trasferimento dei ragazzi ospiti della sede udinese dovuta al ritardo con cui i Comuni dai quali provengono alcuni minori hanno rilasciato la documentazione necessaria. "Il Comune di Udine fino ad oggi non ha ricevuto alcuna informazione ufficiale in merito allo sgombero della sede di Viale XXIII Marzo", esplicita una nota dell'amministrazione comunale giunta oggi, mercoledì 4 ottobre. Con la revoca dell’autorizzazione, la struttura rimane comunque a disposizione della cooperativa Aedis che non potrà però più utilizzarla come comunità per l’integrazione sociale e socioculturale.

A Udine

I 14 minori affidati al Comune di Udine che trovavano accoglienza nella sede di viale XXIII Marzo sono stati ricollocati presso altre strutture sia a Udine che fuori città. Al momento, i minori stranieri non accompagnati affidati al Comune di Udine sono 186, in pronta accoglienza e accoglienza residenziale, collocati in tre strutture convenzionate in città, in una decina in regione e in due fuori regione per un totale di otto gestori distinti. Sul territorio comunale udinese sono ormai soltanto due gli enti accreditati e a entrambi l'amministrazione comunale ha richiesto lo sforzo di implementare i posti da riservare all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati almeno fino al 31 dicembre 2023. Si tratta della Fondazione Casa dell'Immacolata di via Chisimaio, che ha raggiunto il numero record di 85 ospiti, e di Hanna House. Quest'ultima ospita già 47 minori nella sede di piazzale Cella ma, nel frattempo, il Comune di Udine ha affidato alla cooperativa alcuni appartamenti di sua proprietà a Paparotti per ospitare altri giovani, tra cui alcuni proprio provenienti da viale XXIII Marzo. “Dal 2020 a febbraio 2023 Aedis ha ricevuto dal Comune di Udine circa 2 milioni 450 mila euro per il servizio di accoglienza minori, residenziale e non”, ha spiegato l’assessore comunale all’Equità Sociale Stefano Gasparin che, dal canto suo, ha dichiarato altresì che nelle ultime settimane non ha mai contattato i responsabili della cooperativa perché "non era necessario". 

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