rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024

No alla cittadinanza onoraria a Maignan, l'opposizione ha detto "no"

Come da previsione il consiglio comunale cittadino ha respinto la proposta che per essere approvata avrebbe avuto bisogno del 75 per cento dei voti favorevoli

Favorevoli 25, contrari 13. Udine dice "no" alla cittadinanza onoraria a Maignan. È il risultato, come da previsione, emerso dal consiglio comunale di oggi.

L'attesa

Quando manca solo una manciata di minuti alle 17, fuori da una sala Ajace blindata quasi come per l'arrivo di una carica dello Stato, ci sono appena un paio di tifosi. A far più clamore è l'ingresso in consiglio comunale del meloniano Giovanni Govetto con la maglia dell'Udinese sopra la solita camicia con le maniche arrotolate. Come sempre, il consigliere di Fratelli d'Italia è pronto a mettere un po' di colore nella discussione che si sta per affrontare: in aula si decide dell'attribuzione della cittadinanza onoraria al portiere del Milan, Mike Maignan.

Giovanni Govetto in bianconero

Che non filerà tutto liscio si capisce fin dai primi minuti, quando si palesa il disagio per il malfunzionamento dei telecomandi per le votazioni. La seduta inizia con 25 minuti di ritardo e si sa già come andrà a finire: il rossonero non si meriterà i colori di Udine. Attenzione, però, a pensare che quella di oggi rappresenti un'eccezione. Il clima caldo in sala Ajace, nei giorni di consiglio, è sempre garantito dalle frecciate che da destra a sinistrano vengono sempre lanciate senza esclusione di colpi.

I votanti e le loro scelte

Il primo "no"

A tenere alta la temperatura è lo stesso Govetto, chiedendo di anticipare la sua mozione riguardante il caso Maignan: quando il consiglio la respinge, con i voti contrari della maggioranza, alcuni tifosi dell'Udinese presenti se ne vanno dall'aula con un accenno di applauso ironico. La discussione vera e propria quindi può cominciare. Sono ormai le 17.50 e a prendere parola è il sindaco Alberto Felice De Toni. Il primo cittadino si prende tutti i minuti a sua disposizione, e qualcosa di più, per spiegare la decisione della sua giunta, annunciata all'indomani dell'episodio accaduto durante Udinese - Milan. Un po' a sorpresa, la prima cosa che emerge dal suo discorso è l'esigenza dell'amministrazione di parare i colpi delle uscite sui giornali e sulle televisioni nazionali. "Il giorno successivo ci siamo svegliati con una pessima rassegna stampa, per niente lusinghiera per la nostra città e per la nostra gente". In effetti, questo è stato uno dei passaggi più criticati dai consiglieri e dalle consigliere di opposizione che, ancor prima della giornata di oggi, avevano annunciato il loro voto contrario. "Abbiamo ritenuto doveroso difendere l'onore della città, del Friuli e dei tifosi. Abbiamo deciso di compiere un gesto forte  che dimostrasse quanto Udine si distaccasse dalle accuse mosse nei suoi confronti. Ci siamo confrontati in una situazione di grande urgenza e abbiamo scelto di proporre al consiglio il massimo riconoscimento  che l'istituzione della nostra città possa attribuire. La stampa nazionale riportava la nostra proposta insieme alle affermazioni che la accompagnavano "Udine non è razzista", "Udine non ci sta". Con una semplice proposta Udine è passata da capro espiatorio a simbolo della lotta al razzismo".  

Il risultato ufficiale

"Signor sindaco, non mi ha convinto"

"Signor sindaco, non mi ha convinto". La posizione della minoranza si riassume con queste parole dell'ex sindaco Pietro Fontanini. Neppure l'aver citato l'attribuzione quasi all'unanimità della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki, nel 2021, ha evitato le critiche al discorso di De Toni, anzi. Quel precedente doveva servire a reggere la tesi del gesto simbolico, ma il tentativo è stato respinto da tutte gli e le esponenti dell'opposizione, così come quello di tirare in ballo "le posizioni nette assunte da tutta la politica nazionale. In primis i ministri Salvini, Abodi e Piantedosi". Durante questo specifico passaggio dell'intervento del sindaco, infatti, si sono sollevate anche alcune risate a denti non troppo stretti dai banchi dell'opposizione. Giovanni Barillari, Giovanni Govetto, Francesca Laudicina, Giulia Manzan, Loris Michelini e Stefano Salmè: uno dopo l'altro i membri delle opposizioni hanno espresso il loro parere contrario, proponendo – piuttosto – a individuare altri strumenti "più adeguati per tutelare l’immagine della Città di Udine". Tra questi, invitare Maignan a trascorrere "una giornata nella nostra città per verificare di persona la correttezza e la civiltà degli udinesi, organizzando eventuali momenti di incontro e confronto sui temi del rispetto reciproco e iniziative concrete per combattere ogni forma di discriminazione".

Video popolari

No alla cittadinanza onoraria a Maignan, l'opposizione ha detto "no"

UdineToday è in caricamento