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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Micalich: «Ho ricevuto una solidarietà enorme, arrivata da tantissime persone»

Il gm dell'Apu Gsa è intervenuto sulla brutta vicenda che lo ha visto sfortunato protagonista. Il presidente Pedone: «Sono certo che la magistratura farà ampia chiarezza sull'accaduto e che il colpevole ne pagherà le pesanti conseguenze»

«Una solidarietà enorme, arrivata da tantissime persone. Se c’è una cosa positiva in tutta questa situazione è l’affetto da cui mi sono sentito circondato». Commenta così Davide Micalich, evidentemente ancora scosso, la vicenda diffusa oggi, relativa alla denuncia presentata nei confronti di Roberto Caruso, presidente della Virtus Feletto, che lo avrebbe minacciato con una pistola ad aria compressa per delle pretese legate alle prestazioni del 17enne senegalese Ousmane Diop, ormai stella della prima squadra bianconera. «Non posso nemmeno dire di odiarlo - precisa Micalich - ma una cosa del genere è impensabile che possa accadere». 

Pedone: «La magistratura farà chiarezza»

Sull’accaduto si è espresso anche il numero uno della Gsa, Alessandro Pedone, con un lungo comunicato diffuso sul sito del club, di cui proponiamo un estratto. «Sono certo che la magistratura farà ampia chiarezza sull'accaduto e che il colpevole ne pagherà le pesanti conseguenze. Nelle prossime settimane verrà valutata anche una querela per la minaccia (indiretta) che anche io stesso ho subito e così farà tutto lo staff. Altresì verranno valutate le azioni da intraprendere in ordine alle responsabilità civili e al danno di immagine. Non conosco personalmente, se non di vista, il signor Roberto Caruso e francamente non mi interessa conoscerlo. Con la società da lui presieduta (come con molte altre associazioni sportive) la mia squadra ha sottoscritto un accordo di collaborazione sportiva, sempre rispettato in questi due anni, al termine del quale Ousmane Diop sarà di nostra esclusiva proprietà. Complessivamente sono centinaia i ragazzini delle società satellite di Apu a cui la nostra squadra dà un aiuto, poiché da anni stiamo cercando di costruire un progetto per il futuro che parta dalle giovanili con un punto di riferimento di cui essere orgogliosi: la nostra Serie A. A titolo personale, ritengo che, sotto il profilo morale, sia disdicevole che qualcuno possa pensare di arricchirsi sulle spalle di giovani atleti che si trovano a migliaia di chilometri da casa ed in stato di bisogno, anche emotivo, proponendosi, talvolta, addirittura come possibili sostituti di figure paterne, approfittando della loro situazione di debolezza e, forse, minandone anche la crescita. Tutto questo non c'entra nulla con lo sport: il sottoscritto, la squadra e il gruppo Gsa non intendono averci a che fare(...). Un'ultima parola la voglio spendere per il mio braccio destro Davide Micalich: sei un grande Uomo, grazie».

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