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Tra la lotta ai passaggi a livello e quella alle disuguaglianze, la serata udinese di Salvini e Schlein

Penultimo giorno di campagna elettorale con due big per lanciare ancora una volta le candidature di Fedriga, Moretuzzo, Fontanini e De Toni

In sala Ajace Matteo Salvini, con tutti i governatori leghisti d'Italia venuti anche loro a dar man forte al collega Fedriga e a Pietro Fontanini, al Palamostre Elly Schlein, per la spinta al centro sinistra. Due figure diverse, entrambe carismatiche, per il penultimo giorno di una campagna elettorale più lunga che intensa. Entrambe hanno fatto sold out, con la Schlein che ha arringato anche il pubblico rimasto fuori dal teatro a causa dell'esaurimento della capienza. Come da rito, non sono mancati per nessuno dei due selfie e autografi. Il Capitano, da ministro dei trasporti, si gioca subito la carta forte dell'eliminazione dei passaggi a livello in città. Lui e Fontanini non danno scadenze (sono pericolose se non rispettate), ma parlano di un'operazione dai tempi brevi. 

Via a breve i passaggi a livello

"Stiamo lavorando per trovare i finanziamenti finali, così ci saranno a disposizione 203 milioni per sistemare la cosa". C'è stato lo spazio anche per una valutazione sul nuovo codice degli appalti. "Servono affidamenti diretti. Mi fido dei sindaci che oggi per l'Anac da potenziali sovversivi sono diventati eroi. Il nuovo codice si basa sulla fiducia, poi se un sindaco sbaglia pagherà. Ci son tutti i controlli del caso. Anac fortunatamente ha cambiato rotta. Mi aveva stupito o turbato la dichiarazione che primi cittadini dei piccoli comuni avrebbero dato gli appalti al cugino o al cognato o a chi l'ha votato. Significa mancare di rispetto. Il nuovo codice presenta tutti i controlli, trasparenza e, con la digitalizzazione, ci sarà ancor più trasparenza". 

Da sinistra verso destra Christian Solinas (Sardegna), Maurizio Fugatti (Trento), Luca Zaia (Veneto), Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Matteo Salvini, Attilio Fontana (Lombardia), Donatella Tesei (Umbria), Pietro Senaldi (vice direttore di Libero)

I presidenti leghisti con Salvini e Senaldi

Serve empatia

"Sono molto felice di conoscere Alberto De Toni, perché ho sempre sentito belle cose su di lui e su questa sua capacità di visione – ha spiegato la segretaria del Pd –. Serve empatia per trovare la fiducia delle persone. Il Paese è in difficoltà e anche qui ci sono i problemi di disuguaglianza sociale che registriamo in altre zone d’Italia. Dobbiamo lottare contro i cambiamenti climatici, la precarizzazione lavoro. Su questi temi il Governo non sta dando risposte. È una maggioranza che se la prende coi più fragili, noi vogliamo fare il contrario: ai primi posti mettiamo la salute, la scuola pubblica e l’aiuto per imprese e artigiani alla conversione ecologica. Si può fare, approfittando delle grandi opportunità europee."

Elly Schlein-4

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