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Riconosciuto bimbo con due mamme a Udine: "Lo farò sempre quando sarà necessario"

Discussione in apertura del consiglio comunale di lunedì 27 febbraio. Il sindaco Alberto Felice De Toni ha risposto al question time della fontaniniana Raffaella Palmisciano

Il consiglio comunale di lunedì 26 febbraio si è aperto con una breve discussione in merito alla sottoscrizione dell'atto di registrazione all'anagrafe di Udine di un bambino con due mamme, concepito con procreazione medicalmente assistita. Nei giorni scorsi il sindaco Alberto Felice De Toni aveva, infatti, confermato di aver accolto la richiesta della madre intenzionale per permetterle di esercitare i diritti e i doveri di genitore nell'interesse del neonato e ieri, durante la seduta consiliare, ha ribadito l'intenzione di ripetere l'atto in caso di richiesta simile da parte di altre persone. "Nell'interesse prioritario del minore", ha dichiarato il primo cittadino. A presentare un question time in apertura di consiglio è stata la vicepresidente del consiglio, appartenente alla lista Fontanini, Raffaella Palmisciano: la sua richiesta, sapere se il Comune intenderà usare la stessa metodologia anche in futuro, ma anche sapere direttamente dal sindaco se, questa decisione, non violi le normative nazionali in tema. 

"La madre intenzionale, come consente la legge, ha fatto domanda di adozione “in casi particolari”. Ho ritenuto opportuno seguire quella giurisprudenza che in più occasioni si è espressa nel senso di garantire la tutela al minore - si veda tra le altre le sentenze della Corte di Appello di Roma 2020, di Cagliari 2021 e Brescia 2024 – e ricevere il riconoscimento del bambino prima dell’esito della procedura di adozione, i cui tempi purtroppo sono lunghi anche anni. Nel nostro paese i bambini di coppie omogenitoriali possono rimanere senza tutele e senza poter far valere il loro status di figli per anni. Anni in cui, in attesa dell’adozione, tutto può succedere. Se così non avessi fatto il neonato, nostro concittadino udinese, avrebbe rischiato di rimanere senza la tutela di una famiglia, in caso di tragiche eventualità", ha dichiarato De Toni. Per Palmisciano, però, la spiegazione non è stata convincente, nemmeno per quanto riguarda il passaggio sulla scelta della residenza. De Toni, infatti, nella sua spiegazione, ha specificato come "La coppia in questione a suo tempo aveva registrato i precedenti figli in una città europea e ha chiesto di registrare un altro figlio qui a Udine. Il nostro compito, come amministratori, non è quello di esprimere un giudizio di valore in merito alle scelte dei cittadini. Il nostro compito è quello di tutelare il più possibile i diritti dei minori, ovvero di chi non può né difendersi né provvedere a sé stesso. Perché costringere due concittadine a recarsi all’estero a causa della richiamata inerzia del legislatore, tra l’altro assecondando una evidente e incostituzionale disparità di trattamento tra chi può permettersi economicamente di recarsi all’estero e chi no?".

La replica

"Potevano pensarci prima, sapevano benissimo della normativa italiana e se non gli sta bene, per quanto mi riguarda, possono stare benissimo a Londra all'estero o dove vogliono loro, finché la normativa è questa. Chiediamo un approfondimento alla commissione competente al più presto, per quanto ci riguarda la cosa non è chiusa qui perché io la ritengo molto, molto grave", ha concluso infatti il suo intervento Palmisciano. 

"Il sindaco ascolterà sempre le esigenze dei cittadini. La pubblica amministrazione deve essere al servizio delle legittime esigenze dei cittadini. Più che mai, come nel caso specifico, quando tali esigenze rientrino nell’ambito della tutela di diritti inviolabili di soggetti deboli così come richiesto dalla nostra Costituzione e dalle normative sovranazionali. Ogni situazione è comunque unica e contingente e sarà nostro impegno valutarla singolarmente con la massima attenzione", ha dichiarato De Toni.

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