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truffa / Pradamano

Cantieri fantasma per 80 milioni di euro, un arresto anche in Friuli

Scoperta ai Castelli Romani una truffa legata al bonus facciate. La Guardia di finanza ha sequestrato beni e immobili del valore complessivo di 7 milioni e mezzo di euro. Nove le persone arrestate, tra queste anche un 38enne di Pradamano

Truffa del bonus facciate scoperta in Lazio. La guardia di finanza ha provveduto a sequestrare 7 milioni e mezzo di beni e immobili e ha arrestato 9 persone, di cui quattro colpite da ordinanza di custodia cautelare in carcere e 5 agli arresti domiciliari. Trai soggetti coinvolti c'è anche un 38enne residente a Pradamano che è stato arrestato ieri dalle fiamme gialle di Udine. A ricostruire la faccenda la procura di Velletri e i finanzieri del comando provinciale di Roma. Queste le ipotesi di reato: associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio.

La truffa

Come riportato su RomaToday, la banda aveva messo in piedi un sistema semplice: avviava le pratiche per il bonus facciate da fare su abitazioni di cittadini, del tutto ignari, poi accedeva ai crediti fiscali e intascava i fondi per quelli che, di fatto, erano cantieri fantasma. La base della banda era ai Castelli Romani, ma, grazie a una serie di collaboratori, i malviventi avevano allargato la truffa non solo in Friuli Venezia Giulia ma anche in Calabria, Lombardia e Toscana. Le fiamme gialle di Frascati, partendo da una verifica fiscale del nucleo speciale tutela entrate e repressioni frodi fiscali della Finanza fatta nei confronti di un'impresa edile, hanno scoperto come il gruppo simulava interventi di ristrutturazione in realtà mai eseguiti, avviati come pratica solo per ottenere i crediti d'imposta per il bonus facciate, pari a circa 80 milioni di euro, dei quali 7,5 milioni successivamente ceduti a un ente creditizio e 19 milioni ancora presenti nei cassetti fiscali di sette società. 

truffa bonus facciate 2

Gli elementi raccolti hanno permesso alla procura di Velletri di ottenere dal gip l'emissione del provvedimento cautelare nei confronti di nove persone e il sequestro preventivo dei 19 milioni di euro di crediti di imposta inesistenti e 7,5 milioni di euro di beni, tra cui anche gioielli e orologi di lusso. 

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