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Emergenza acqua potabile: più di 4 milioni di euro in Fvg per interventi urgenti

Il presidente Massimiliano Fedriga nominato commissario straordinario. I fondi arrivano dalla Protezione civile nazionale

Verranno messi a disposizione 4,2 i milioni di euro da parte del Dipartimento nazionale di Protezione civile per risolvere i problemi di carenza di acqua potabile in Friuli Venezia Giulia  ieri mattina è stata promossa l'ordinanza che nomina il governatore Massimiliano Fedriga commissario straordinario per l'emergenza idrica. Entro sette giorni sarà steso un piano che consentirà alla Regione di proporre al Dipartimento nazionale di Protezione civile la realizzazione di opere immediate in grado di contrastare la criticità in atto, nel più breve tempo possibile.

Come funzionerà

I gestori regionali dell'acqua, Acegas, Amga, Cafc, Idrogea, Iris Acqua e Lta, avevano preventivamente steso una lista di interventi da eseguire con urgenza sui territori di competenza. Un ulteriore sforzo è stato richiesto ieri ovvero una lista delle opere di maggiore urgenza. Gli interventi, il budget e le tempistiche verranno stabiliti insieme e poi gli interventi saranno affidati ai gestori che diventeranno così soggetti attuatori per la realizzazione degli stessi. I gestori potranno avvalersi delle deroghe dall'ordinanza (di nomina del commissario) con particolare riguardo alle tempistiche – per ottenere le necessarie autorizzazioni - e per affidare i lavori. In pratica si lavorerà alla stregua di quanto accaduto per l'emergenza Vaia.

Gli obiettivi

Gli interventi potranno garantire l'approvvigionamento idropotabile della popolazione, anche mediante la realizzazione di punti di distribuzione della risorsa idrica alimentati con autobotti, anche acquistate ex novo in caso non fosse percorribile il noleggio. Gli interventi sono volti poi a scongiurare l'interruzione del servizio idropotabile e a garantirne la piena funzionalità, anche attraverso la realizzazione di serbatoi e accumuli di carattere temporaneo, di punti di ricarica delle falde acquifere anche di carattere temporaneo, di impianti di pompaggio supplementari, anche per uso irriguo prioritariamente connessi al rilascio di risorsa idropotabile o per le esigenze del settore zootecnico, di rigenerazione di pozzi o di realizzazione di nuovi pozzi o attingimenti a sorgenti, di interconnessioni tra le reti idriche esistenti, di risagomatura dell'alveo per convogliare l'acqua verso le prese, di rifacimento e/o approfondimento captazioni, nonché di impianti temporanei per il trattamento e recupero dell'acqua.

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