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Cronaca

Dopo più di 60 anni il Fogolâr Furlan di Melbourne è a rischio chiusura

I problemi economici legati al lockdown hanno messo in crisi l'istituzione, probabilmente costretta a rinunciare alla sua storica sede

Un club storico a rischio chisura. Il destino della sede del Fogolâr Furlan di Melbourne, a causa di una crisi economica iniziata da prima del lockdown e cresciuta con il periodo di chiusura, pare segnato. Ne dà notizia Il Globo, magazine on-line della terra dei canguri. 

La crisi

"Il club è chiuso e questo significa che, oltre a prendere le distanze dai nostri membri e amici, non stiamo generando entrate, ma dobbiamo comunque pagare spese come affitto, tasse, assicurazione e altro", ha dichiarato il presidente del club, Peter Muzzolini. Il Fogolâr stava già lottando finanziariamente prima della pandemia e così il direttivo ha deciso di vendere il quartier generale di Matisi Street – nel quartiere di Thornbury – , per assicurarsi un contratto di affitto di 20 anni, con la possibilità di rinnovarlo ogni cinque. "A causa delle perdite economiche subite durante questo periodo non siamo stati in grado di pagare alcune rate di affitto e – chiarisce Muzzolini –, successivamente, abbiamo ricevuto una notifica di sfratto".

La struttura

Il quartier generale di Matisi Street ha al suo interno un bistrot che può ospitare fino a 90 persone, una sala giochi con 30 slot machine, alcuni spazi per i membri e una sala con un tavolo da biliardo. L'edificio ospita anche un ampio spazio per mangiare, ballare e intrattenersi dal vivo che può ospitare circa 350 persone, una cucina commerciale, una birreria all'aperto, nove piste da bocce e due campi da squash.

Come fare

"Stiamo cercando di trovare la soluzione migliore e salvare il club" ha spiegato Muzzolini. "Sfortunatamente non riceviamo molto supporto dal Consiglio comunale di Darebin, che è assolutamente contrario a qualsiasi attività commerciale che coinvolga le slot machine, ma non mi sembra giusto, perché il club è molto più di questo: è un luogo comunitario, culturale e sportivo che è qui da 63 anni. Inoltre, le nostre porte sono aperte non solo alla comunità italiana, ma a chiunque voglia visitare." Il direttivo sta organizzando una raccolta fondi nel tentativo di salvare il club, o almeno prendere in considerazione l'opzione di trasferirsi in un'altra posizione, con l'unico obiettivo di tenere aperte le porte a tutti i soci e sostenitori.

La speranza

Per questo periodo era stato programmato un programma di ripresa, che includeva una nuova gestione e attività innovative, la prima delle quali era prevista per il 5 aprile, per celebrare la festa de Patrie dal Friûl, ma per forza di cose è stata cancellata a causa delle restrizioni introdotte dal governo. "Molti membri fanno parte del club da 60 anni e hanno mostrato un grande supporto morale – ha concluso Muzzolini – faremo tutto il possibile per tenere aperto".


 

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